di Eliseo Zanzarelli
Dopo l’iniziativa bipartisan dei consiglieri regionali salentini Maurizio Bruno (centrosinistra) e Paolo Pagliaro (centrodestra), la questione castello e cittadella storica di Oria approderà in Consiglio probabilmente entro fine mese. L’obiettivo dichiarato è quello di consentire la riapertura, se necessario anche forzosa, del monumento simbolo oritano e proteggere maggiormente, rispetto ad ora, tutto ciò che gli gravita attorno: ossia, un borgo antico con pochi eguali nel circondario e, più in generale, in Puglia.
I proprietari del maniero, che si vorrebbe finalmente d’interesse eccezionale, hanno rifiutato di essere ascoltati dalla VI Commissione regionale (Politiche comunitarie, Lavoro e formazione professionale, Istruzione, Cultura, Cooperazione, Emigrazione, Immigrazione). L’ha messo per iscritto, proprio quest’oggi il presidente della stessa Commissione Donato Metallo. Nessuna audizione, dunque.
La procedura preliminare della Commissione, attivata proprio da Pagliaro e Bruno, può quindi dirsi ufficialmente conclusa. La questione, pertanto, approderà a stretto giro (si parla di fine novembre) in Consiglio, dove i consiglieri saranno chiamati ad approvare a maggioranza la mozione castello e cittadella di Oria. La volontà non manca, i numeri ci sono. Chissà che dopo troppi anni quel “gioiello di pietra”, proprietà privata ma patrimonio di tutti, non possa poi finalmente riaprire i battenti al di là della sua destinazione urbanistica.
Si sa, infatti, che la famiglia Romanin – Caliandro voleva e vorrebbe fare del castello una sala ricevimenti e in questo senso aveva, nei mesi scorsi, avviato una trattativa riservata con l’Amministrazione comunale, sfociata in una bozza di convenziona poi naufragata per espressa rinuncia dei diretti interessati. La strada alternativa, quella della dichiarazione dell’interesse eccezionale, era stata proposta da Glauco Caniglia (funzionario pubblico e avvocato, tesi di laurea in diritto amministrativo proprio sulla questione castello di Oria) e dall’associazione Mente Civica. Una proposta fatta propria e portata avanti proprio da Bruno e Pagliaro, che non hanno alcuna intenzione di fermarsi. Qualora i loro intenti andassero in porto, non solo il castello ma l’intera area storico – monumentale di Oria potrebbero uscirne rafforzate e risultare persino più appetibili, in futuro, per i cittadini e principalmente per i turisti.