Così il consigliere regionale Maurizio Bruno (Pd) anche presidente del Comitato di protezione civile:
In questi mesi difficilissimi le province di Brindisi e Bari hanno potuto contare su un enorme supporto, quello del progetto “Covid a casa”, che ha permesso alle relative Asl di seguire, monitorare e supportare da remoto migliaia e migliaia di positivi dalle proprie abitazioni.
Questa mattina nella Centrale Operativa della Protezione Civile a Modugno ho personalmente potuto vedere all’opera questi straordinari ragazzi e ragazze.
Professionisti che, con un team di medici, da mesi garantiscono assistenza domiciliare a distanza ai cittadini contagiati, raccogliendo giorno per giorno i loro parametri e interfacciandosi in base all’evoluzione della malattia con i rispettivi medici di base, le Usca o il 118.
Il progetto ha però una scadenza.
E questa è quella del 31 dicembre prossimo.
Il problema è che sia in Europa sia in Italia i contagi, con l’ingresso nelle stagioni più fredde, stanno riprendendo vigore.
E mi chiedo se sia davvero la scelta migliore smantellare un progetto che monitora e assiste i contagiati, proprio nel momento in cui di contagiati potremmo nuovamente averne migliaia ogni giorno.
Non solo.
Dei dieci medici che all’inizio hanno partecipato al progetto, a oggi ne sono rimasti solo due, dal momento che gli altri sono stati giustamente assorbiti presso le varie strutture ospedaliere sparse nel territorio.
E di questi due, già da questa settimana ne resterà soltanto uno. Che a sua volta lascerà il progetto a fine novembre.
Insomma, nel mese di dicembre, nel periodo di maggiore rischio ondata, rischiamo di trovarci senza un sostegno fondamentale per il monitoraggio e l’assistenza domiciliare dei contagiati.
Per questo già nelle prossime ore mi adopererò per sollevare la questione al Dipartimento Prevenzione e a chiunque possa intervenire affinché un progetto così delicato e importante non paradossalmente smantellato proprio nel momento di maggior bisogno.