Una nota del consigliere regionale e presidente del Comitato regionale di protezione civile Maurizio Bruno (Pd):
A distanza di quattro mesi dall’imponente esercitazione anti incendio eseguita a Ugento lo scorso maggio, si è tenuto ieri mattina nell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate una tavola rotonda per analizzarne i risultati della stessa esercitazione e della campagna AIB estiva.
E per lavorare alle future prospettive.
Presenti tutti i maggiori rappresentanti degli organi coinvolti nella tutela del territorio: dalla Protezione Civile alla Regione, dai Carabinieri ai Vigili del fuoco, fino ai Comuni coinvolti ecc.
Tutto nell’ambito del progetto europeo “3 Watch Out” che mira a coordinare le esperienze delle diverse Protezioni Civili in Europa.
Diversi gli aspetti positivi emersi durante l’incontro, ma anche i punti in ombra su cui lavorare e migliorare.
Quella che ci siamo lasciati alle spalle è stata infatti un’estate che ha messo a dura prova l’intero settore della Protezione Civile, con incendi anche di vastissime dimensioni in tutta la Regione.
Roghi che in alcuni casi hanno messo in allarme le strutture regionali e le comunità interessate per le loro dimensioni. In altri casi per la loro complessità.
Ma un punto su tutti è parso emergere come il nodo principale da sciogliere e al più presto. Quello della prevenzione.
Gran parte degli incendi che in estate divampano su tutto il territorio regionale sono causati o comunque alimentati dalla scarsa cura dei terreni. Gran parte dei quali totalmente abbandonati.
Diverse le proposte messe in campo per risolvere all’origine il problema. Tra le più interessanti, quella avanzata dal sindaco di Ugento: ovvero coinvolgere gli stessi imprenditori agricoli, con un sostegno economico e strumentale, nella sistematica pulizia dei terreni.
Comune per Comune. Ettaro per ettaro.
Basterebbe questo per ridurre in fase preventiva gran parte dei rischi.
Ma non solo: un maggiore sforzo va impiegato sul fronte del coordinamento, in parte trascurato anche durante l’esercitazione. E infine sulla formazione.
Non è più possibile che, in tanti nostri Comuni, la Protezione Civile sia ancora considerata come “quella delle processioni”. La Protezione Civile tutela la sicurezza dei cittadini, doma incendi, protegge ambiente, biodiversità, boschi e comunità.
Ed è una risorsa su cui puntare. Partendo proprio dalla formazione.