Oria – Prefetta chiede, presidente del Consiglio comunale risponde: “Io ligio alla normativa, respingo ogni insinuazione”

 

La prefetta di Brindisi Carolina Bellantoni ha chiesto lumi al presidente del Consiglio comunale di Oria, Cosimo Patisso, dopo che la sindaca aveva scritto alla prima per segnalare presunte irregolarità compiute dal secondo nell’esercizio delle sue funzioni.

Patisso ha negato ogni addebito e, anzi, ha affermato, in una nota di replica proprio alla prefetta, di aver osservato pedissequamente le normative che regolano anche il funzionamento della sua carica anche in occasione della seduta convocata – e poi tenutasi – lo scorso 12 agosto.

Oggetto del contendere, l’inserimento all’ordine del giorno della ratifica di una variazione urgente di bilancio deliberata dalla Giunta in data 2 luglio 2021.

Cosimo Patisso

Avendo ritenuto Patisso – spiega egli stesso – che il 31 agosto sarebbe scaduto il termine per portare la questione in Consiglio, si era affrettato a convocare le assise quanto prima, considerato che poi anche il segretario (oltre che la responsabile dei Servizi finanziari) sarebbe andato in ferie e che ai consiglieri è necessario concedere del tempo – cinque giorni liberi – prima di presentarsi in aula. Non era ancora pacifico che lo slittamento del termine sarebbe stato a 90 giorni, e cioè al 30 settembre. Difatti, Patisso ha allegato alla sua replica anche una mail del 2 agosto con la quale il segretario generale gli ricordava come quella ratifica andasse portata in Consiglio entro il 31 agosto.

Inoltre, il presidente nega qualsiasi parzialità del suo operato, ricollegabile alla sua fuoriuscita dalla maggioranza, e cita una prassi circa tempi e modi di convocazione del Consiglio “su indicazione del sindaco e/o del dirigente responsabile, s’intesa con il sindaco, raccordati dal segretario generale, su argomenti da iscrivere all’Odg, senza che su tali argomenti si sia completato l’intero iter procedimentale”.

Ma cosa significa? Che da tempo s’informa il presidente del Consiglio comunale, che convoca la conferenza dei capigruppo per predisporre l’ordine del giorno e fissare la data dei lavori, anche senza che gli argomenti siano dotati di bozza per la delibera da parte dell’ufficio competente né siano stati acquisiti i pareri di regolarità contabile o dei revisori dei conti. Una questione “sanabile” entro le 24 ore precedenti la seduta già fissata.

Poi, Patisso ritiene grave che nessuno l’abbia avvisato tempestivamente – prima di quella fatidica seduta – del fatto che la proposta di deliberazione non fosse ancora pronta.

Il presidente si è anche riservato di difendere suoi immagine, dignità e operato istituzionale, oltre ad aver assicurato all’interlocutrice di aver sempre agito nel rispetto di leggi e regolamenti e di aver sempre garantito imparzialità nel corso dello svolgimento della funzione assegnatagli.

Ora la “palla” passa al prefetto. Chi ha ragione tra i contendenti ex alleati, fautori nel 2018 della Coalizione del cambiamento e ora, di fatto, separati in casa?

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