Lo scorso 16 agosto, è stato inaugurato in piazza Umberto I, a Francavilla Fontana, un nuovo locale. Nato dall’idea di un gruppo di amici, Munchies introduce nel cuore della Città degli Imperiali il concetto dello street food. Sin qui tutto a posto e, anzi, bello: giovani che si mettono in gioco nonostante il periodo difficile o, si spera, l’uscita da esso.
Poi, però, ecco spuntare la polemica politica: secondo il consigliere di minoranza Luigi Galiano (capogruppo di Francavilla popolare – Insieme – Lega) sarebbe “strano, anzi opaco” – parole sue – che il Comune abbia consentito a questo nuovo esercizio di poter utilizzare le panchine pubbliche collocate di fronte.
Infatti, Munchies – com’è nella filosofia del cibo di strada – serve le proprie pietanze all’aperto, appoggiandosi anche ad alcune panchine della principale piazza francavillese.
“Capita che se tu sei un esercente che paga le tasse e cerca di stare attento a tutte le leggi – ha scritto Galiano in un post sul suo profilo facebook – vengano i vigili e ti facciano i verbali per un tavolino fuori posto di qualche centimetro, oppure per aver posizionato una busta di immondizia a pochi metri da dove avresti dovuto farlo. E capita anche, però, che se apri un locale e non hai spazio davanti allo stesso per poter posizionare i tavolini, ti diano la possibilità addirittura di utilizzare “di fatto” in esclusiva le panchine difronte che, invece, dovrebbero essere libere e per tutti i cittadini. Quante cose strane che accadono a Francavilla, anzi no, opache”.
Alex Tomaselli, uno dei Munchies boy insieme con Epio di Noi e Ivan Forleo, ha replicato a Galiano e specificato come il tutto fosse stato autorizzato e come l’uso di quelle panchine non sia esclusivo appannaggio della sua attività. E, infatti, esiste una determinazione del responsabile Affari Generali del Comune (numero 808 del 12 agosto 2021) che concede l’uso non esclusivo di quelle panchine.
Il frontespizio dell’atto, nell’oggetto, riferisce di una “concessione in uso esclusivo” ma il fatto che si tratti di un errore o, perlomeno, di un’imprecisione, è avvalorato in premessa quando è specificato quanto segue: “Trattandosi di richiesta concernente l’utilizzo di beni pubblici, nella competenza dello scrivente titolare ad interim dell’Area Finanziaria e Patrimonio, la predetta richiesta veniva riscontrata (…) riconoscendo al più all’Impresa la facoltà dell’uso gratuito e non esclusivo dei predetti elementi di arredo urbano al solo fine di garantire la manutenzione e pulizia per meglio assicurarne la pubblica funzione che comunque doveva essere garantita a favore della collettività”.
In sostanza, quelle panchine sarebbero comunque state utilizzate come piano d’appoggio anche dagli avventori di Munchies una volta ritirata l’ordinazione, oltre che dagli altri frequentatori della piazza. Di qui la proposta di poter farle usare “ufficialmente” ma anche di doverle poi pulire sia dai propri che dai rifiuti altrui.
“Si sa che quelle panchine – dichiara Tomaselli – finiscono per diventare, fino al mattino dopo, un deposito poco gradevole di bottiglie, cartacce e scarti di cibo. Noi non intendiamo metterci intorno tavoli e fioriere per renderle nostre ma farle utilizzare, se non sono occupate, e prendercene cura a prescindere. In più, abbiamo posizionato nei paraggi altri contenitori per vetro, plastica, umido e carta: noi usiamo tutto in PLA compostabile e non usiamo assolutamente plastica, persino l’acqua è in lattina anche se è terribile berla così…”
Punti di vista, insomma, diametralmente opposti. Per comprendere appieno la disputa è però necessario focalizzarsi anche sui retroscena: Galiano (peraltro, ex assessore alle Attività produttive) è un fiero oppositore dell’Amministrazione Denuzzo e nel 2018, in caso di vittoria alle comunali, sarebbe stato il vice di Maurizio Bruno; Tomaselli, che nella vita fa soprattutto il grafico e si occupa di marketing, seguì con profitto proprio la campagna elettorale di Antonello Denuzzo (è un dettaglio, oggi, che poi alle regionali 2020 abbia seguito anche Adriana Balestra, con Galiano tra i principali sostenitori di quest’ultima).
Quindi, le preoccupazioni di Galiano – al di là del non detto, ma pensato – muovono anche dall’ombra di presunti favoritismi, assolutamente respinti dalla maggioranza di governo civico, derivati da una certa vicinanza politica tra le parti interessate (Amministrazione ed esercenti).
Così, dalla nascita di una nuova e giovane realtà imprenditoriale si è passati a una sorta di scontro tra fazioni come a Francavilla City spesso è accaduto e continua ad accadere.