Lo scorso 28 luglio si è spento all’età di 87 anni l’avvocato Pasquale “Lillino” Sartorio, per tre volte sindaco di Oria a cavallo tra gli anni ’60 e ’80 – gli anni nei quali protagonisti sulla scena erano Dc, Psi e Pci – nonché assessore ai Lavori pubblici nella prima Giunta Ferretti, presidente dell’ex ospedale Di Summa di Brindisi, presidente dell’Autorità portuale di Brindisi. Sartorio era uno dei massimi esponenti, all’epoca, della Democrazia Cristiana. Il gemellaggio tra Oria e la cittadina tedesca di Lorch – accomunate da Federico II – avvenne il 28 maggio 1972 quando Sartorio era sindaco ed ebbe un ruolo determinante ai fini della buona riuscita dello stesso, ancora vivo e molto sentito.
Sartorio vanta alcuni record: oltre a essere stato primo cittadino per tre volte, il suo secondo mandato è tuttora il più duraturo nella storia repubblicana oritana coi suoi cinque anni e un mese (dal 10 novembre 1970 al 4 dicembre 1975); molto breve il suo ultimo mandato – dal 28 agosto 1986 al 26 settembre dello stesso anno, ma non qualcosa di casuale, giacché Sartorio fece da traghettatore nel passaggio di consegne tra il sindaco Franchino Di Bella e il successore Matteo Carone.
Persona affabile e sempre disponibile, Sartorio – grazie alla sua influenza politica, ai tempi in cui si poteva fare – creò numerosi posti di lavoro per i giovani oritani. Ciononostante, rimase sempre umile oltre che utile senza mai aver rinunciato alle sue compostezza e riservatezza.
In suoi funerali sono stati celebrati ieri, 29 luglio, presso la chiesa di San Domenico, dove un nutrito numero di concittadini ha voluto tributargli l’ultimo saluto. Era presente alla cerimonia funebre anche la sindaca in carica Maria Lucia Carone, ma non sono mancati un po’ di malumori: infatti, malgrado sia previsto un disciplinare in caso di morte di amministratori o ex amministratori pubblici, il Comune non era presente né con la fascia tricolore, né con dei manifesti (fatti stampare in seguito) né, tantomeno, col gonfalone.
Eppure, Sartorio scrisse e ha continuato a scrivere fino ai primi 12 anni del nuovo millennio (da assessore e concelebratore dei 40 anni del gemellaggio con Lorch) pagine importanti della vita politica e sociale della cittadina federiciana.