Così il consigliere regionale Maurizio Bruno a margine della seduta della Commissione cultura di ieri:
Non solo il Castello Svevo di Federico II, ma perfino tutta la “Cittadella” di Oria, che comprende la Cattedrale, il Vescovado, il Monastero e la Chiesa di San Barbato, potrebbero essere dichiarati “monumento di interesse eccezionale” dallo Stato italiano.
E’ senza dubbio questo uno degli elementi più importanti emersi questa mattina dalla riunione della VI Commissione regionale, convocata per discutere della mia proposta e del consigliere Paolo Pagliaro sul futuro del monumento di Oria.
E credo anche che questa sia la migliore risposta a coloro che, fortunatamente una sparuta minoranza, mi hanno criticato per essermi attivato affinché il Castello, dal 2007 passato in altre mani private, sia nuovamente reso fruibile al pubblico dopo 14 anni di chiusura.
Insomma: siamo partiti con la mia proposta di dichiarare il Castello “bene di interesse eccezionale”, e siamo arrivati a scoprire che l’intera area che lo circonda, puntellata di altri beni storici straordinari, può ricadere sotto la stessa dichiarazione.
E far fare a Oria un balzo in avanti enorme.
Non so se ci riusciremo. Il percorso non sarà facile e richiederà il coinvolgimento di diversi soggetti, inclusi ovviamente i proprietari del maniero.
Ma ora so con certezza che questa è la strada da battere con ancora maggiore determinazione, per donare alla città di Oria qualcosa che, evidentemente, le andava riconosciuto da sempre, ma a cui mai si era giunti prima.
Vorrei ringraziare per la riunione di oggi tutti i soggetti auditi, dalla sindaca di Oria Maria Lucia Carone alla Soprintendenza, dall’assessore regionale alla Cultura Massimo Bray al referente dell’associazione Mente Civica Glauco Caniglia.
Ognuno deve e può fare in questa battaglia per Oria la sua parte.
La dichiarazione di interesse eccezionale non contrasta in alcun modo con le trattative tra Amministrazione e proprietari per giungere a un accordo sulla fruizione del Castello.
Anzi: le due strade si rafforzano e si completano a vicenda.
Perché se un accordo tra le parti può garantire dei risultati nell’immediato e con gli attuali proprietari, la dichiarazione di interesse eccezionale blinderebbe gli interessi di tutta la città e della comunità per sempre.
Ed è a questo che dobbiamo puntare tutti. Cogliamo questa incredibile occasione per far compiere a Oria un balzo in avanti insperato. Collaborando assieme, restando uniti. Teniamo la politica e il resto da parte.
Scriviamo insieme questa pagina di storia ricca di enormi potenzialità.