“Quali provvedimenti intendono adottare i ministri dell’Interno e dell’Istruzione in merito alla normativa sottesa al corretto esercizio del mandato di consigliere comunale in relazione al rapporto con il datore di lavoro, nel caso di specie un’istituzione scolastica, che possa chiarire le modalità applicative della normativa di riferimento e facilitare, pertanto, all’interessato l’esercizio dei propri diritti inviolabili di consigliere comunale?”.
E’ quanto chiede, in un’interrogazione a risposta scritta ai ministri Luciana Lamorgese e Patrizio Bianchi, l’on. Massimo Misiti, componente delle Commissioni Bilancio e Affari Sociali della Camera, in relazione alla vicenda del consigliere comunale di minoranza del Comune di Torre Santa Susanna, Gabriele Presta, “di fatto impossibilitato a svolgere il suo mandato per il trattamento che gli sarebbe riservato a causa delle turnazioni sul luogo di lavoro”.
“Lo scorso 08 febbraio 2021 – si legge nell’interrogazione – il Sindaco di Torre Santa Susanna, on. Michele Saccomanno, con propria nota esprimeva il proprio rammarico alla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Commenda” di Brindisi (missiva inviata per conoscenza al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale di Bari), per il trattamento riservato al consigliere Presta, che anziché facilitarne l’espletamento del mandato ricevuto, lo renderebbe difficoltoso con turnazioni che ne ostacolerebbero le minime funzionalità. In data 17 maggio, lo stesso Sindaco, ritenendo opportuno e doveroso difendere i diritti e l’ onorabilità del ruolo di consigliere comunale, interpellava il Prefetto di Brindisi, mettendo a conoscenza il Procuratore di Brindisi, il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale di Bari, nonché la stessa dirigente scolastica dell’Istituto “Commenda” al fine di rendere necessario un intervento teso a chiarire e precisare alla dirigente scolastica in indirizzo, datore di lavoro del consigliere Presta, i diritti dei consiglieri comunali nell’espletamento del mandato elettivo ricevuto dai cittadini e le modalità di esercizio degli stessi, così come disciplinati nel Testo unico degli enti locali”.
“Ad oggi continuerebbero gli atteggiamenti negazionismi e ostruzionisti, che non facilitano la partecipazione del consigliere Presta, alle sedute dei consigli comunali, delle commissioni”, sottolinea l’on. Misiti che aggiunge:
“Il Tuel, aggiornato alle modifiche apportate dal D.L. n. 104/2020 convertito con modificazioni dalla L. n. 126/2020, riconosce al consigliere comunale un ruolo primario all’interno della gestione dell’ente, una responsabilità assunta, il giorno del voto, nei confronti dell’elettore che non può essere semplicemente limitata a quella di alzare la mano in segno di approvazione o di urlare per opporsi in segno di contrarietà. Inoltre, ci sono gli artt. 79, 80 e 81 del Decreto Legge n. 267 del 2000, come modificati dalla Legge n. 244 del 2007, gli art. 16 e 21 del Decreto Legge n. 138 del 2011, convertito con Legge n. 148 del 2011, l’art. 2 bis della Legge n. 26 del 2001 e l’art. 68 del Decreto Legge n. 165 del 2001 che disciplinano permessi e diritti riconosciuti a personale che ricopre carica pubblica elettiva. I sindaci non chiedono soldi ma aiuti per far funzionare la Cosa Pubblica ma spesso si trovano di fronte al totale disinteresse delle istituzioni che dovrebbero collaborare”.
“Non può accadere che la Scuola impedisca o renda difficile la funzione di un Consigliere di opposizione, già candidato sindaco. L’Italia è quella unitaria dei Comuni e delle autonomie. Perché il Prefetto, pur sollecitato non interviene? I ministri interrogati battano un colpo”, conclude Misiti.
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