di Eliseo Zanzarelli
Che da qualche tempo a questa parte, ad Oria, le acque fossero un po’ agitate nella maggioranza del cambiamento, era noto ai più. Ieri, però, con una mossa a sorpresa, la sindaca Maria Lucia Carone ha, di fatto, reso pubblica e ufficializzato una crisi finora rimasta, per così dire, latente. Insomma, ha ammesso l’esistenza di “malpancisti” e, tra le righe, prospettato anche la possibilità di una fine anticipata del suo mandato, a meno che non giungesse il sostegno dall’esterno e cioè da una parte più ragionevole e ben predisposta della minoranza. Considerate le posizioni da dissidenti di un terzetto di suoi (ex?) sostenitori – Tommaso Carone, Barsanofio Chiedi e Cosimo Patisso – Carone pare intenzionata a cercare anche altrove il sostegno necessario per scongiurare l’ennesimo arrivo di un commissario prefettizio che traghetti il Comune alle prossime elezioni amministrative.
Si vocifera di un’interlocuzione, quindi, in particolare con tre oppositori: Ciccio Conte, Tony Fullone e Giancarlo Marinò. Impossibile chiedere e, soprattutto, ricevere il sostegno da parte dei più oltranzisti: Pino Carbone, Domenico D’Ippolito e Mimino Ferretti. Non sono ancora nei programmi ufficiali un azzeramento della Giunta e neppure un rimpasto.
Peraltro, nel caso di nuovo appuntamento elettorale, sia nel caso fosse anticipato, sia nel caso fosse a scadenza naturale, si tratterebbe di consultazioni comunali a turno unico, dato che in base all’ultimo censimento Oria non si attesta più sopra la soglia dei 15mila residenti. Nulla, insomma, sarebbe più come prima: per i comuni sotto i 15mila abitanti, infatti, la procedura elettiva è molto più snella. Meno liste, in genere meno candidati e poi, molto semplicemente, basta prendere un voto in più rispetto agli avversari e finisce lì. Il candidato più suffragato vince, senza andare al ballottaggio.
Ma cos’ha sostenuto, di preciso, nella sua lettera aperta la prima inquilina di palazzo di città? Ecco qui, in forma integrale, ciò che – d’accordo coi capi partito della maggioranza – ha deciso di esternare:
“Il comportamento assunto negli ultimi consigli comunali da alcuni consiglieri di maggioranza ha evidenziato un certo malessere in seno a questa Amministrazione che non è mia intenzione nascondere, né trascurare.
Non è trascorso molto tempo da quando, sui palchi dei comizi elettorali, abbiamo promesso alla città che non avremmo accettato ultimatum né deviazioni dalla via tracciata tutti insieme, proprio per salvaguardare quei principi di cambiamento per i quali, poi, siamo stati premiati dagli elettori, che ci hanno scelti per governare la Città.
I cittadini mi hanno scelta per governare per 5 anni al termine dei quali, insieme a tutta la mia Amministrazione, renderò il conto alla Città e se la percezione di un reale cambiamento, sia per quanto riguarda la stessa città che il modo di amministrare, sarà evidente ne trarrò, e ne trarremo, la massima soddisfazione perché, evidentemente, saremo riusciti nell’intento di modificare quello che sembrava un circolo vizioso innescatosi da almeno 15 anni e che ha prodotto solo abbozzi di amministrazioni che non hanno potuto incidere come avrebbero dovuto e voluto.
Per questo c’è stato, in questi tre anni, un impegno notevole per realizzare opere che hanno consentito di migliorare la nostra città ed altri importanti interventi sono in fase di realizzazione, si è prestata particolare attenzione alle problematiche sociali in un periodo di estrema difficoltà a causa della pandemia da Covid-19, non da meno tutto quanto attuato nei vari settori.
L’insoddisfazione che si avverte in alcuni consiglieri, tanto da indurli in comportamenti non allineati a quei principi che sin dall’inizio abbiamo ritenuto, tutti insieme, non negoziabili, deve essere approfondita e possibilmente risolta. Ma non a tutti i costi! Non per rimanere in sella comunque, pur in mancanza di quei “numeri” che, come sappiamo, governano la democrazia.
Il cambiamento che si voleva e si vuole apportare non è un cambiamento legato ad opere da realizzare, ma, cosa ben più importante, al modo di fare politica e al modo di amministrare.
Al centro dell’attenzione è la città e tutti i cittadini senza eccezioni o preferenze di sorta.
Non mi interessa pensare già da oggi alle prossime elezioni se ciò vuol dire improntare l’azione amministrativa principalmente, se non esclusivamente, al perseguimento di una vittoria elettorale, compromettendo però la realizzazione di quanto promesso ed in itinere.
L’instabilità in Consiglio comunale, l’esiguità dei numeri torna a manifestarsi pericolosamente anche questa volta con la dolorosa riproposizione delle stesse scene, cui abbiamo dovuto assistere nelle precedenti Amministrazioni.
Quando l’azione dimostrativa prende il posto del dialogo, evidentemente, è giunto il momento di fermarsi e riflettere, perché quanto accaduto nelle precedenti Amministrazioni non abbia a ripetersi.
Non sono e non sarò mai disposta a cedere ai ricatti politici, ma non sono neanche disposta a gettare al vento tutti i sacrifici fatti da tutti noi senza prima aver esperito un tentativo di condivisione della restante parte del mandato affidatomi dai cittadini con quei consiglieri comunali, anche di opposizione, che responsabilmente vorranno scongiurare gli effetti negativi di una gestione commissariale, cui purtroppo siamo abituati, che facciano perdere concrete occasioni di crescita alla nostra Città.
Ritengo, quindi, che sia necessario ricercare e trovare una soluzione condivisa, aprendoci a tutti i consiglieri, ai quali comunque va rappresentato che, chi intende lavorare esclusivamente per il bene della città, senza interessi di sorta o richieste personali, sarà ben accetto.
Solo a queste condizioni la mia Amministrazione potrà proseguire il suo percorso, non solo attraverso il recupero del rapporto con tutti i consiglieri, ma anche attraverso nuove condivisioni del nostro progetto, di quanto fatto finora e di quanto a farsi fino alla fine del mandato, potendo contare così su una maggioranza ancora più forte e stabile.
Aprirò, sin da oggi, un tavolo politico di consultazione all’interno della maggioranza, ma anche esterno ad essa, al termine del quale assumerò le decisioni che segneranno il futuro prossimo della nostra Città”.
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