
“Nei lunghissimi 55 giorni di sequestro – prosegue Aresta – seguito al tragico rapimento in cui vennero barbaramente trucidati gli uomini della sua scorta, tre poliziotti e due carabinieri, l’intero Paese stette con il fiato sospeso. In ostaggio non c’era solo il destino del presidente della Dc ma anche quello della democrazia italiana.”
“Il pensiero politico di Aldo Moro, ispirato dal messaggio evangelico da una parte e dai valori della Costituzione, che aveva contribuito a redigere come componente dell’Assemblea Costituente, dall’altra – prosegue Aresta – è ancora oggi fonte inesauribile di riferimento di chi si batte per il carattere inclusivo della Repubblica e per la consapevole partecipazione dei ceti popolari alla vita pubblica. Il suo richiamo a non fossilizzare lo scontro politico su steccati pregiudiziali e per rendere fluida la dialettica democratica nel rispetto dell’identità di ciascuno è uno degli insegnamenti più lungimiranti che Moro lascia a chiunque voglia impegnarsi per il bene comune.”
“Da cristiano e da pugliese per me Aldo Moro – conclude il parlamentare – è stato e rimarrà un punto di riferimento tanto più forte in una società come la nostra in cui i valori della politica tendono ad essere, molto di più che nel 1978, evanescenti e di corto cabotaggio. Alla buona politica di Moro, intesa come Servizio per la comunità e come lotta senza quartiere alla pigrizia culturale e alla rinuncia a cambiare l’attuale stato delle cose, possono guardare e trovare fonte d’ispirazione le nuove generazioni, affinché il seme del suo insegnamento continui a germogliare nel cuore profondo della società.”
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