
Il primo. Quanti e quali tra i cinque attuali assessori dovrebbero rinunciare alla poltrona? Chi, dunque, tra Angelo Mazza (vicesindaco), Cosimo Delli Santi, Simona Erario, Lucia Iaia (unica novità dall’inizio, subentrata a Edmea Grassi) e Pasquale Salerno dovrebbe farsi da parte?
Il secondo quesito, non meno interessante. Chi subentrerebbe agli eventuali assessori messi da parte per tenere in piedi il mandato della sindaca? In questo caso circolano diversi nominativi in una sorta di toto-assessore comunque riconducibile, direttamente o indirettamente, alla triade Carone-Chiedi-Patisso.
Il terzo. Se le trattative non andassero in porto, cosa succederebbe? Chiaro è che, se vi fosse una rottura, lo spauracchio del ritorno di un commissario prefettizio sarebbe dietro l’angolo.
Peraltro, questo è un periodo amministrativo molto particolare e, anzi, fondamentale, giacché tra gli adempimenti vi è l’approvazione del bilancio di previsione, il più importante documento di competenza del Consiglio comunale. E si sa come anche spesso, non soltanto ad Oria, le Amministrazioni siano cadute proprio nelle delicate fasi di programmazione o deliberazione economico-finanziaria.
Il tempo stringe e la parola d’ordine è: ritrovare la quadra. O cercare una soluzione alternativa. Altrimenti, tutti a casa.
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