“Io, ‘eroina’ del Covid a domicilio, poi mi ritrovo la multa sul parabrezza: tante chiacchiere, scarsa umanità”

In un periodo di pandemia come quello che stiamo vivendo da più di un anno ormai, periodo nel quale si sono spese parole di elogio nei confronti degli operatori sanitari che rischiano la loro salute per prestare il loro servizio alla comunità e in particolar modo ai pazienti Covid, è singolare quanto successo qualche mese fa a Francavilla Fontana.

Un’operatrice sanitaria che, qualche mese fa, stava svolgendo il proprio lavoro a domicilio per una cooperativa del posto convenzionata con l’Asl di Brindisi e con tanto di insegne sull’auto, si è ritrovata una multa sul parabrezza della macchina di servizio che era parcheggiata sulle strisce blu, macchina sulla quale era ed è scritto a caratteri cubitali la denominazione dell’azienda per la quale la protagonista della vicenda lavora.

L’interessata si è rivolto alla SIS – società che gestisce il servizio dei parcheggi a pagamento nel comune di Francavilla Fontana – per chiedere l’annullamento della contravvenzione e le è stato risposto che sarebbe stata valutata la sua richiesta.

La risposta, nonostante le iniziali rassicurazioni, è arrivata dopo un paio di mesi, quando l’operatrice sanitaria si è vista recapitare a casa la sanzione amministrativa che dovrà logicamente pagare per intero, non potendo usufruire dello sconto concesso a chi la paga entro cinque giorni dalla notifica; oltre al danno, quindi, la beffa.

Considerando che nell’auto di servizio l’interessato ha tutto il materiale utile per le medicazioni e che l’operatrice sanitaria ha diversi pazienti da assistere nel corso di una giornata, non può girare il paese in auto a cercare un parcheggio e quindi la posteggia quanto più vicino possibile anche per cercare di non farsi “fregare” l’attrezzatura.

E’ sicuramente deplorevole, quindi, l’atteggiamento della SIS che richiede il pagamento della multa e in generale quello del ticket da parte degli operatori sanitari che si occupano di prestare assistenza a domicilio ai pazienti nella Città degli Imperiali, specie se impegnati – come nel caso di specie – in servizi Covid. Ed è discutibile anche quello della polizia locale che, in casi particolari come quello in questione, potrebbe eventualmente controllare e annullare i verbali di contravvenzione.

Come al solito la società dei social si distingue per i messaggi su facebook a sostegno dei medici e degli infermieri che da un anno e mezzo mettono a repentaglio la loro salute per assistere i nostri malati, ma spesso la realtà dimostra dimostra tutt’altro.

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