Ieri, martedì 20 aprile, è stata celebrata in tutto il mondo la Giornata della lingua cinese. Venerdì prossimo, 23 aprile, se ne parlerà online (in diretta facebook) con gli ospiti dell’associazione francavillese 72021.Quello cinese è un popolo tanto lontano dall’occidentale quanto affascinante, presente e stabilmente radicatosi anche in Europa, come in molte altre parti della Terra.I cinesi fanno parte integrante e a buon diritto della società e dell’economia europee e mondiali, eppure spesso non erano e non sono visti di buon occhio, vengono considerati quasi degli estranei: la questione è peggiorata, se possibile, dallo scorso anno, quando trapelò la notizia che il Nuovo Coronavirus si fosse sviluppato nel continente asiatico e, in particolare, in Cina.Si parlò addirittura di un “mostro” creato ad hoc in laboratorio e fuggito da Wuhan con un preciso scopo: infettare tutti.
La notizia della fuga – per alcuni, non tanto involontaria – da quel laboratorio di ricerca fu poi smentita, ma non placò l’odio razziale contro i cinesi, persino nei confronti di coloro i quali in Cina non ci andavano da anni.
Il “dagli all’untore” la fece da padrone per diversi mesi in quel maledetto 2020 e gli untori erano spesso (e purtroppo tuttora sono) indicati nei cinesi.
Il primo caso italiano di Covid-19, il famoso Mattia, un manager lombardo di ritorno dal Paese della Grande Muraglia, dove si era recato per lavoro, era stato – nell’immaginario collettivo – contagiato dai cinesi. Codogno e la Bergamasca? Colpa dei cinesi. La pandemia? Senza i cinesi non sarebbe esistita.
Queste, ancora, le false e grette convinzioni di alcuni. Di troppi.
E non è stato forse casuale, in questo senso, l’affievolimento del partenariato commerciale tra Cina e Italia suggestivamente, a suo tempo, presentato in pompa magna e denominato “Via della Seta”.
Poi, però, eccoli i bazar cinesi in Italia presi d’assalto dagli italiani per l’ampiezza dell’offerta e la modicità dei prezzi. Eppure in quei primi mesi di restrizioni erano deserti, anche se successivamente hanno cominciato nuovamente a riempirsi… La diffidenza di fondo nei confronti dei cinesi, però, resta. In una sorta, talvolta, di razzismo selettivo – convenienza sì, socialità no – che ha del paradossale, anzi: dell’assurdo.
Ciò che è certo è che la civiltà cinese è una delle più importanti al mondo e la lingua cinese è una delle sei lingue ufficiali dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Da quella cinese, come del resto da tutte le altre culture, c’è soltanto da imparare anche solo per ampliare i propri orizzonti.
Di questo e di tanto altro ancora si parlerà venerdì prossimo nel corso dell’incontro promosso da Generazione 72021 con:
- Francesco Imparato, Associazione nazionale insegnanti di Cinese – Consiglio direttivo
- Eliseo Zanzarelli, giornalista, direttore de Lo Strillone News e corrispondente de La Gazzetta del Mezzogiorno
- Nathalie Capuano, docente di Cinese
- Erika Dong, rappresentante giovanile dei cinesi per gli istituti superiori di Francavilla Fontana
I saluti saranno affidati a:
- Maria Angelotti, assessora alla Cultura Comune di Francavilla Fontana
- Giorgia Martina, osservatrice del linguaggio Comune di Francavilla Fontana
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