di Eliseo Zanzarelli
Se non fossero stati cinque, si sarebbe potuto parlare di quattro gatti presenti l’altro ieri nella sala consiliare del Comune di Erchie. Il presidente delle assise, Michele Iaia, si è regolarmente presentato in aula con i consiglieri di minoranza Chiara Saracino, Giuseppe Margheriti, Domenico Mancini e Fedele Gennaro. Prima convocazione alle 17, poi appelli ogni quarto d’ora fino alle 18,30, quando la seduta è stata dichiarata sciolta e rinviata a data da destinarsi per mancanza del numero legale. Della maggioranza, sindaco Pasquale Nicolì compreso, infatti, nessuna traccia. Chi amministra il paese, di fatto, ha scelto di restare coerente e di non presentarsi affatto, come da intese. Non di certo una sorpresa, se si considera che nei giorni scorsi vi erano state delle “storie tese” tra lo stesso presidente, il primo cittadino e il capogruppo di maggioranza Lucio Passero. Il primo, d’accordo con le opposizioni, in conferenza dei capigruppo aveva deciso di convocare ugualmente la seduta per l’8 aprile, mentre i secondi avrebbero preferito – in considerazione dell’emergenza sanitaria – temporeggiare un altro po’ e accorpare interrogazioni e interpellanze alla più corposa e fondamentale discussione sul bilancio di previsione. Ne erano seguite diverse polemiche, culminate nell’estromissione dalla maggioranza di Iaia, uno tra i candidati più suffragati nel corso delle ultime elezioni amministrative ercolane, vinte da “Uniti per la svolta” (lista capeggiata dallo stesso Nicolì).
L’altro ieri si sarebbe dovuto discutere non solo della posizione del vice sindaco Giuseppe Polito – condannato per diffamazione aggravata nei riguardi dell’ex sindaco Margheriti e della famiglia Saracino dopo aver diffuso dei volantini alla vigilia delle elezioni – ma anche di questioni più prettamente amministrative come, ad esempio, la situazione stallo del Piano urbanistico generale e l’illuminazione pubblica.
Ma non se n’è fatto nulla. Ciascuno è rimasto in trincea a difendere le proprie posizioni in una sorta di muro contro muro formatosi già mesi – o forse addirittura anni – fa.
“Se non ci è concesso dibattere e confrontarci nella massima espressione istituzionale cittadina – s’interroga l’ex candidata sindaca Saracino – dov’è che dovremmo farlo? Il Consiglio non si riunisce da tre mesi e non si è potuto riunire neanche ieri non certo per colpa nostra, che c’eravamo ed eravamo pronti anche allo scontro, ma pur sempre civile e democratico. Gli altri dov’erano? Ora protocolleremo un’altra richiesta di Consiglio, nella speranza che non vada a finire come stavolta…”.
Al di là di tutto e a prescindere da chi abbia o meno ragione – ché in politica ragioni e colpe spesso sono di tutti – una cosa è certa: chi si è presentato ieri in aula percepirà, legittimamente, il gettone di presenza, coloro i quali non si sono presentati, invece, no. Di fatto, denaro pubblico “investito” male, per non dire sprecato.
googletag.defineSlot('/21823520959/lostrillonenews-correlati', [[1, 1], [500, 450]], 'div-gpt-ad-1498835142353-0').addService(googletag.pubads()).setTargeting();
googletag.pubads().enableSyncRendering();googletag.enableServices();googletag.display('div-gpt-ad-1498835142353-0');