Erchie – Asilo privato in locale pubblico: la nuova amministrazione interessa la Procura

Di seguito un comunicato, in forma integrale, da parte dell’Amministrazione comunale di Erchie:

A seguito dell’insediamento della nuova Amministrazione, il neo Sindaco di Erchie dott. Pasquale Nicolì ha richiesto ai diversi uffici interni di conoscere lo stato di alcuni procedimenti, conclusi in corso d’anno e a ridosso delle ultime elezioni amministrative di settembre 2020.

Dall’esame di alcune pratiche, fra le tante, è emersa una criticità, una vera e propria esplosione di creativa applicazione normativa per il benessere del beneficiario, inerente la concessione in locazione di un immobile di pregio, ex scuola materna della zona 167, oggi “Albero azzurro”, ad un soggetto privato.

Il sindaco Pasquale Nicolì

Soggetto privato che è risultato essere stato omaggiato con la riduzione del canone rispetto al valore reale, calcolato con i criteri stabiliti dall’Agenzia delle Entrate, altrimenti determinato con parametri forse erroneamente valutati. Ciò perché qualcuno, molto distratto, si è limitato a valutare il solo corpo di fabbrica ai fini della determinazione del canone, dimenticando il resto del complesso ed il tutto con  modalità di affidamento alquanto discutibili sul piano normativo.

Dalla documentazione esaminata si rileva che la Giunta Margheriti deliberava un atto di indirizzo volutamente rafforzato, nel senso che proponeva al funzionario responsabile l’esecuzione dell’adempimento (affitto dell’immobile mediante avviso pubblico, quale manifestazione di interesse) determinando lo stesso quale  obiettivo prestazionale da raggiungere e pertanto oggetto di valutazione ai fini della performance individuale.

Ma contrariamente a quanto sostenuto dall’ex sindaco, circa la competenza dei dirigenti  (in questo caso Bassanini è stato accantonato), lo stesso ex sindaco si è reso parte diligente e attiva sottoscrivendo l’Avviso, che anziché essere pubblicato nella Sezione Amministrazione Trasparente dell’Albo Pretorio, come per legge e a firma del funzionario, è stato pubblicato nella sezione rende noto dell’Urp, come una qualsiasi informazione al cittadino.

Avviso peraltro privo di ogni elemento utile ad una proficua ed ampia partecipazione, stante che risulta privo dell’ importo richiesto quale canone e della durata della concessione.

A seguito di tale scarsa pubblicizzazione, chiaramente per pura coincidenza, partecipa un solo interessato/a, cui  successivamente viene affidato in locazione l’immobile ad un prezzo diverso da quello calcolato dal responsabile del Patrimonio e quindi, con un ulteriore ribasso, contrattato direttamente dal responsabile pro tempore dei Servizi Sociali con l’aggiudicatario.

L’immobile è stato pertanto ceduto in locazione al prezzo di € 13.200  annui contro una stima dell’Ufficio  tecnico di  € 15.600, stima, si ribadisce, effettuata dall’Ufficio sul solo corpo di fabbrica e senza tener minimamente conto della restante superficie del lotto che complessivamente misura circa 4000mq.

Riscontrata tale diversità il neo Sindaco provvede ad ascoltare la responsabile dei Servizi Sociali che conferma di aver abbassato il prezzo trattandosi di un’unica manifestazione pervenuta. Sempre per pura coincidenza.

A seguito di tale riscontro viene incaricato l’altro tecnico strutturato, responsabile pro tempore dell’Ufficio Patrimonio, di determinare il valore effettivo del canone di locazione dell’intero complesso locato. Il tecnico determina l’effettivo valore del canone mensile in € 1600 e quindi un valore annuo di € 19.200.

Ritenendo la vicenda alquanto opaca e meritevole di approfondimento, l’attuale sindaco ha denunciato il tutto agli organi competenti, in quanto si ritiene si sia generato un danno erariale per € 54.000, (€ 6000×9 anni) unitamente agli ulteriori danni al comune, per aver nel contempo autorizzato lavori interni che non sono stati preventivamente quantificati e che avranno ripercussioni alla fine della locazione, allorchè l’affittuario ne richiederà certamente lo scomputo per valori a suo piacimento. Per non parlare poi della durata della concessione fissata in 9 anni,  che di fatto impedisce all’attuale Amministrazione e alla prossima di poter utilizzare l’immobile per l’apertura di un asilo nido pubblico, come proposto in campagna elettorale. Sempre per pura coincidenza.

Ma siccome le criticità presso lo stesso immobile continuano, l’attuale Sindaco ha ritenuto altresì di denunciare lo strano consumo di acqua che il concessionario dichiara non essere a lei imputabile, forse perché qui la vegetazione cresce florida e in orizzontale, piuttosto che in verticale, come di recente riscontrato sui tetti di alcuni immobili comunali (ex scuola media di via Tatulli).

Sta di fatto che l’erba cresce, i consumi lievitano, ma l’aggiudicataria ha comunicato che non ha alcuna intenzione di pagare la bolletta trasmessa dal comune (consumi settembre/dicembre 2020), poichè ritiene opportuno e giusto pagare solo un terzo dei consumi, essendo i restanti due terzi non usufruiti dalla stessa, perché il suo contatore di sottrazione ha calcolato i propri reali consumi idrici! Non era più semplice volturare subito l’utenza? Sempre coincidenze?

Le domande che sorgono spontanee sono:

Chi ha disposto la consegna dell’immobile e chi ha redatto il verbale di immissione?

Chi ha redatto i verbali di consistenza sullo stato dei luoghi, prima e dopo i lavori di sistemazione?

Chi ha autorizzato il contatore di sottrazione e perché installarlo?

Chi usufruisce dei restanti due terzi dei consumi?

Come mai si registrano consumi anche con l’immobile inutilizzato?

Come mai l’ex  sindaco, così attento agli atti di questa Amministrazione, si è distratto nonostante l’obiettivo prestazionale imposto?

Ci si attende che gli organi competenti facciano chiarezza sulla vicenda onde ripristinare le normali regole di funzionamento dell’ente.

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