Aggressione di “Davidone”- Chiesti oltre 10 anni per il responsabile: tentato omicidio premeditato

Davide Andriulo

Il sostituto procuratore Raffaele Casto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi ha chiesto una condanna a dieci anni e dieci mesi nei confronti del 24enne di Francavilla Fontana Carmelo Calò, che il 2 giugno 2020, per questioni sentimentali, aggredì brutalmente il 26enne Davide Andriulo, colpito al capo con una spranga in ferro. Per l’accusa si trattò di tentato omicidio premeditato. La giudice Vilma Gilli si pronuncerà, a conclusione del rito abbreviato, il prossimo primo aprile.

Quel giorno, “Davidone” – così è nota la vittima dell’aggressione, tifosissimo della Virtus Francavilla Calcio, nella sua cittadina – si presentò a un appuntamento in periferia, che avrebbe dovuto essere chiarificatore, dove trovò Calò e una ragazza da loro, nei mesi precedenti, contesa.

Neppure il tempo di rendersi conto del pericolo che sarebbe partita l’aggressione. Andriulo finì dapprima al pronto soccorso dell’ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla Fontana ma – in considerazione delle gravissime ferite riportate – fu ben presto trasferito al “Perrino” di Brindisi, dove fu sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza per “ematoma epidurale emisfero sinistro”.

Poi il ricovero in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione. Inizialmente, parenti e amici di Davide – all’oscuro di quanto realmente accaduto – riferirono di un possibile incidente, poi i carabinieri della Compagnia della Città degli Imperiali fecero luce sul caso e scoprirono la verità.

E, oltre ad aver rintracciato Calò e la sua ex, recuperarono in un terreno di campagna anche la spranga d lui usata per dare una “lezione” a colui che aveva osato frequentare lei.

La storia provocò sgomento e commozione nella comunità francavillese, dalla quale Andriulo – tuttora non del tutto ripresosi dai pesanti traumi riportati – è conosciuto e apprezzato. Ora, difeso dagli avocati Giancarlo Camassa e Anna Maria Carone, Calò attende il conto per quella presunta follia commessa, per gelosia, poco meno di un anno fa.

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