L’elastico prosegue: Puglia di nuovo verso l’arancione. Barese e Tarantino le zone più critiche


La colorazione “ad elastico” della Puglia sembra destinata a proseguire: considerati i nuovi parametri dopo la riclassificazione a zona gialla, sembra inevitabile – in base ai parametri – un nuovo ritorno a all’arancione, connotato da maggiori restrizioni ormai note ai più. In primis, divieto di spostamento ingiustificato tra comuni e locali chiusi se non per asporto e domicilio, niente consumazioni ai tavoli.
L’escalation dei contagi e delle relative ospedalizzazioni nei reparti Covid e nelle terapie intensive degli ospedali pugliesi pare dipendere principalmente dalla cosiddetta variante inglese, più che diffusa anche a queste latitudini. Oltre che, ovviamente se non soprattutto, dai comportamenti evidentemente irresponsabili conseguiti alla rimozione condizionata di alcune limitazioni.In particolare, preoccuperebbero su tutti i parametri registrati nelle ultime due settimane nella provincia di Bari e in quella di Taranto, che sommati ai restanti potrebbero comportare penalizzazioni per l’intero territorio regionale.

Intanto, sia i cittadini che gli esercenti – con in testa quelli delle province per così dire più virtuose, almeno a livello di dati registrati – cresce il malcontento. Sono in molti a chiedersi se non sarebbe il caso di operare chirurgicamente, introducendo un sistema di penalità su scala provinciale o comunque per zone anziché su scala regionale.

Un’ipotesi, questa, che per il momento non sarebbe comunque allo studio. Nell’attesa dell’agognata immunità di gregge, insomma, e pazientando per i vaccini, ci sarà ancora da stringere denti e cinghia. Tutti insieme. Eppure, come accaduto alla Sardegna, comportandosi con virtuosità, la zona bianca non è poi una chimera, può esistere per davvero.

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