Giornata della Memoria 2021 celebrata in Provincia: consegnate quattro “Medaglie d’Onore”

Ieri, Mercoledì 27 gennaio, nel Salone di Rappresentanza della Provincia, è stato  celebrato il “Giorno della Memoria”, in ricordo delle persecuzioni e dello sterminio  del popolo ebraico nei campi nazisti, dei deportati militari e civili italiani.

La manifestazione, presenziata dal Prefetto di Brindisi, ha visto la partecipazione del Presidente della Provincia e Sindaco di Brindisi, dei sindaci di Oria e San Michele Salentino, della Dirigente scolastica Regionale, del rappresentante della comunità Ebraica, degli studenti degli Istituti d’Istruzione Secondaria, collegati in modalità streaming, e dei più stretti familiari dei cittadini residenti nella provincia di Brindisi, alla cui memoria sono state consegnate quattro “Medaglie d’Onore” :

-Alfiero DELLA PASQUA (7 agosto 1921  – Brindisi),

– Rocco SILVESTRO (19 ottobre 1919 – Brindisi),

– Pietro D’AMBROSIO (2 gennaio 1919 – Oria BR),

– Giuseppe DE FAZIO (9 dicembre 1923 – San Michele Salentino BR).

“Siamo stati molto onorati ed orgogliosi del conferimento della Medaglia d’Onore alla memoria di Pietro D’Ambrosio, medaglia ritirata dalla figlia Irene, nostra concittadina” dichiara Maria Lucia Carone, sindaca di Oria.

Il giovane D’Ambrosio, nato a Latiano il 2 gennaio 1919, seguì gli studi ginnasiali conseguendo il diploma magistrale e l’abilitazione all’insegnamento nel 1940 ed iniziò subito ad insegnare nelle scuole statali. Nel 1941 fu arruolato nel Regio Esercito e, successivamente, ammesso al corso ufficiali. Nell’estate del 1943, dopo la pubblicazione dell’armistizio, l’11 settembre, fu catturato sul fronte greco e deportato prima nel campo di concentramento di Beniaminow in Polonia, poi in due campi di concentramento in Germania fino all’aprile del 1945, quando vi fu la liberazione ad opera degli alleati.

Nei vari appunti scritti dal D’Ambrosio emergono le difficoltà della sopravvivenza quotidiana e le sofferenze subite durante la prigionia, le pene inflitte perché non collaborante con le forze nazifasciste.

“Una testimonianza da non dimenticare così come non dobbiamo mai dimenticare la tragedia della Shoah, lo sterminio di milioni di ebrei,  la deportazione di militari e politici italiani in campi di concentramento. Le crudeltà, l’indifferenza, la malvagità portate ad un limite incomprensibile dalla mente umana sono realtà che non devono ripetersi, e solo non dimenticando, non disconoscendo possiamo evitare che succeda ancora, perché, come scrive Levi, “ Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”, conclude Carone

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