Un francavillese nel prossimo Governo nazionale?

Luigi Vitali

E se ci fosse anche il senatore Luigi Vitali in un nuovo ipotetico Governo Conte o comunque nel prossimo esecutivo nazionale? Il parlamentare di lungo corso francavillese – eletto nelle fila di Forza Italia e poi avvicinatosi a “Cambiamo!” del presidente ligure Giovanni Toti – non ha, nei giorni scorsi, votato la fiducia a Conte, ma si è detto possibilista circa un allargamento della ad altri schieramenti della compagine di governo perché – parole sue – con questi numeri non si governa.

E, siccome forse Conte resterà in sella, si prospetta quantomeno una sorta di rimpasto, necessario per via della fuoriuscita ufficiale dall’esecutivo delle componenti di Italia Viva (il partito che fa capo a Matteo Renzi) e alla luce del nuovo assetto politico decretato dalle Camere.

Così, Vitali – già sottosegretario alla Giustizia nei governi Berlusconi II e III (2004-2006) e candidato quale membro laico al Csm dal centrodestra nel 2014 – è di fatto tra coloro i quali di cui si vocifera nei corridoi romani che contano.

Interpellato sull’argomento, non si è sbilanciato: ha riferito soltanto che mai potrebbe far parte di un governo nel quale ministro della Giustizia fosse ancora Alfonso Bonafede. Diversamente, chissà. Non è escluso, tra l’altro, che nel prossimo valzer dei Ministeri – meglio: ri-assegnazione ex novo dei dicasteri – del presumibile Conte Ter anche Bonafede possa perdere la sua poltrona.

E, a quel punto, tutto o quasi potrebbe succedere. Con l’avvocato dai natali tarantini ma da sempre espressione della Città degli Imperiali, nella quale per molti anni è stato anche consigliere comunale, potrebbe fare un pensierino ad un ritorno in pompa magna ai piani di comando del Paese.

Se lo richiamassero, insomma, dato che un sondaggio pre-crisi pare già sia stato fatto, Vitali ci potrebbe pensare su. Poi, eventualmente, pur senza sconfessare il suo passato e il suo presente, opterebbe per il sì o per il no riguardo il porre la sua esperienza – ben cinque finora le sue legislature, comunque sempre dalla stessa parte – in un incarico di governo diretto o persino direttissimo (nei panni di ministro?).

Per sapere come andrà e cosa deciderà di fare il francavillese, sempre se coinvolto a riguardo, sarà necessario attendere comunque gli sviluppi della crisi in atto.

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