Torniamo per la terza volta a parlare della mancata riapertura dell’ufficio postale di piazza De Jacobis per ribadire l’assoluta necessità che l’ufficio venga riaperto nel più breve tempo possibile.
Nei precedenti articoli abbiamo sottolineato come la pandemia abbia determinato la necessità che tutti gli uffici pubblici si siano dovuti adattare alle nuove esigenze scaturite dalla necessità di preservare l’incolumità dei cittadini e per questi motivi ce ne siamo fatti una ragione.
Nel corso dei mesi, però, molti uffici hanno ripreso a funzionare sia pure con tutte le precauzioni necessarie ad evitare pericoli per la salute dei cittadini.
Poste Italiane rappresenta un’eccezione perché ha chiuso l’ufficio postale di piazza De Jacobis e non lo ha più riaperto.
Si era sperato per un momento che si volesse riaprirlo a settembre scorso, ma non se ne è fatto nulla.
Ormai da tanti mesi assistiamo a quello spettacolo vergognoso di decine e decine di cittadini che stazionano davanti all’ingresso dell’ufficio postale di via Frascata dove non esiste alcun riparo, quindi acqua, vento e freddo per persone anziane e mamme spesso accompagnate da bambini e assembramenti che potrebbero favorire il rischio di diffusione del virus. Il colmo sarebbe se, chiuso l’ufficio di piazza De Jacobis a causa del covid, Poste Italiane favorisse, anche inconsapevolmente, altre patologie: raffreddori, bronchiti, polmoniti ecc., che andranno via via aumentando con l’inizio della stagione invernale.
Alla luce di quanto detto si ribadisce l’assoluta necessità di riaprire immediatamente l’ufficio di piazza De Jacobis perché un comune di 15.000 abitanti non può restare con una sola sede e con una sola cassa continua con la conseguenza che i nostri concittadini sono costretti a recarsi nei comuni vicini per le operazioni più elementari. Non vogliamo fare campanilismi anche se sarebbe molto facile farli esaminate le varie situazioni.
Chiudiamo questo ennesimo appello a Poste Italiane con l’augurio di essere ascoltati.
Se ciò non dovesse avvenire in breve tempo esamineremo la possibilità di avviare ogni utile iniziativa, anche davanti all’autorità giudiziaria, nell’interesse esclusivo dei nostri concittadini e perché si ponga termine, una volta per tutte, a questa vergognosa situazione.
Mario Sartorio
Responsabile Codacons di Oria
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