Oria, nuove antenne telefoniche in città: una è stata bocciata, sull’altra pende un ricorso al Tar


Al di là della pandemia e dei ristori, locali e nazionali, ad Oria si continua a discutere di antenne. In particolare di due antenne, quelle con le quali la compagnia telefonica Iliad intenderebbe potenziare il suo segnale: una in via Morgagni (zona uffici sanitari, poste, caserma dei carabinieri), l’altra in via Mogadiscio (zona cimitero). Un comitato di cittadini, supportato dal consigliere comunale ed ex sindaco Cosimo Ferretti, da mesi contesta l’installazione dei ripetitori e – pare – che i primi risultati della protesta stiano cominciando ad arrivare: la funzionaria responsabile, infatti, ha negato l’autorizzazione per la seconda antenna, quella in via Mogadiscio, col colosso delle comunicazioni che non ha neppure presentato osservazioni nei termini concessi. Per quanto concerne via Morgagni, invece, il 7 dicembre erano cominciati i lavori ma si sono fermati dopo appena due giorni e da allora non sono più ripresi. Quattro cittadini, anche in rappresentanza del Comitato civico, nel frattempo, hanno presentato ricorso al Tar Puglia (sezione di Lecce) per chiedere l’annullamento degli atti amministrativi – o, per meglio dire, di una presa d’atto declaratoria del silenzio-assenso – proprio in forza dei quali Iliad aveva avviato i lavori. Il ricorso si fonda sostanzialmente sulle ragioni in precedenza espresse dallo stesso consigliere Ferretti, ragioni a loro volta basate sulla correttezza del procedimento, sui vincoli urbanistici e, secondariamente, su questioni attinenti la pericolosità per la salute dei concittadini. In una delle più recenti sedute del Consiglio comunale, inoltre, era stato fatto notare come le location scelte dalla compagnia telefonica fossero ambedue riconducibili, in qualche modo, a un altro consigliere comunale di maggioranza. Ma l’argomento potrebbe rientrare, in fondo, nell’alveo delle questioni di opportunità politica e se vi siano punti di contatto o profili giuridici starà soltanto ed eventualmente alla magistratura stabilirlo.

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