Di seguito la testimonianza, questa volta non troppo edificante, di una donna che nei giorni scorsi ha fatto ricorso al pronto soccorso dell’ospedale di Francavilla Fontana:“Voglio denunciare quanto accadutomi recentemente nel pronto soccorso di Francavilla Fontana. Mi sono dovuta recare in pronto soccorso per una ferita per cui necessitavo di alcuni punti di sutura. Dopo la medicazione, sono stata portata in una delle sale interne al pronto soccorso nell’attesa di ricevere i risultati delle mie analisi del sangue e per una flebo di fisiologica.Fin qui sembrerebbe tutto nella norma se non che nella stanza assieme a me c’erano altre quattro persone, di cui due in attesa del risultato del tampone per Covid e di queste due, una presentava una leggera febbre e l’altra tosse secca persistente.
Potrete immaginare e comprendere il mio sconcerto e la mia agitazione essendo rimasta in quella stanza con quelle stesse persone per oltre sei ore.
Al mio chiedere di essere spostata in un’altra stanza avendo il timore di stare a contatto con gente potenzialmente infetta, fino a prova contraria, mi è stato risposto che anche tutte le altre sale erano piene.
Ora io vorrei sapere quale protocollo prevede un tale insano ed erroneo modus operandi? Mettere insieme pazienti “sani” con persone in attesa dei risultati di un tampone ed in alcuni casi con sintomatologia sospetta ha dell’assurdo per me.
Uno fa tanto per tutelarsi e proteggersi e poi il rischio maggiore di contagio lo corre in pronto soccorso non per sua scelta?
Sono stata dimessa ma non vi nascondo che ancora oggi vivo con l’ansia di quel giorno. Spero vengano prese precauzioni perché data la situazione di allarme crescente, occorrerebbe creare una stanza da adibire solo a persone in attesa dei risultati dei tamponi, in modo da tutelare il più possibile tutte le tipologie di pazienti. Grazie per l’attenzione”.
