Niente autopsia per l’operaio morto a Campomarino: celebrati ieri i funerali

La strada che conduce alla struttura in cui si sono verificati i fatti

Sono stati celebrati ieri pomeriggio nella chiesa di Sant’Eligio a Francavilla Fontana i funerali di Cosimo Molendini, l’operaio 58enne francavillese deceduto lo scorso 24 luglio in ospedale a Taranto, dov’era finito a seguito di un incidente verificatosi una settimana nel box-deposito di un noto hotel a Campomarino di Maruggio. Il sostituto procuratore di turno, Maria Grazia Anastasia, infatti, nella stessa giornata del decesso ha disposto il nulla osta alla sepoltura “con espresso divieto di adibire il cadavere a scopo di studio, o di ricerche scientifiche, dovendo continuare a rimanere a disposizione della giustizia per qualsiasi evenienza”. La causa della morte è stata indicata in un “grave stato di coma in trauma cranio-facciale”.

Quanto accaduto intorno alle ore 13 dello scorso 17 giugno, infatti, è oggetto di approfondimenti investigativi ed è al centro di una denuncia presentata dall’avvocato Fabio Zecchino del Foro di Brindisi in nome e per conto della moglie e dei due figli di Molendini.

La famiglia del defunto intende che sia fatta chiarezza sull’incidente e che, ove esistenti, siano individuate le responsabilità del caso: l’uomo – assunto a tempo determinato da un’impresa con sede a Ceglie Messapica, gestrice della struttura ricettiva lungo la costa ionica – stando a quanto indicato in denuncia, sarebbe stato investito da un collega intento a fare manovra sulla rampa che conduce al box-deposito della stessa struttura. Dopodiché, sarebbe cascato in terra, dove avrebbe battuto violentemente il capo. Quasi immediati la perdita dei sensi, il successivo trasporto nel nosocomio tarantino e un intervento chirurgico d’urgenza. Operazione rivelatasi purtroppo vana: a distanza di sette giorni, Molendini è spirato.

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