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Iniziativa lodevole se ad essere multati fossero stati soltanto i reali autori dell’illecito e non anche molti degli esercenti di Piazza Umberto I, rei di non aver esercitato un controllo costante sulle modalità di conferimento dei rifiuti da parte dei propri clienti e dei passanti occasionali, disattenti o, evidentemente, poco inclini al rispetto delle regole basilari di civiltà.
Pertanto, se da un lato, con ordinanza n. 209 del 28/05/2020, gli esercenti sono stati obbligati dal Sindaco a tenere all’esterno del proprio locale i cassonetti dedicati alla raccolta differenziata, obbligo rimasto in vigore fino al 15 giugno u.s. anche in seguito alla parziale revoca della predetta ordinanza, dall’altro lato, incredibilmente, gli stessi esercenti sono stati multati per aver adempiuto al loro dovere.
Infatti le multe sono state elevate il 16 giugno per i rifiuti tutt’altro che abbandonati ma depositati nei giorni precedenti (con l’ordinanza in vigore) esattamente dove gli era stato indicato di riporli.
Ora, atteso che gli esercenti hanno adempiuto alle prescrizioni sindacali; considerato che è assurdo e poco dignitoso chiedere agli stessi di “controllare” la natura dei rifiuti depositati in modo occasionale; ricordato che stiamo parlando della categoria in assoluto più colpita dalla pandemia, ci attendiamo da parte dell’amministrazione comunale un atto di “buon senso” con l’auspicio che le sanzioni ingiustamente elevate a carico di detti esercenti siano attentamente vagliate da questa amministrazione, sia sotto il profilo giuridico che della mera ragionevolezza, per essere annullate in autotutela ed evitare di soccombere in un eventuale giudizio in caso di impugnazione.
Fermo restando l’encomiabile lavoro delle autorità locali nella lotta contro i rifiuti, a tutela dell’ambiente e della salute pubblica, è ovvio che la funzione afflittiva, preventiva ed educativa di una sanzione amministrativa non possa prescindere dall’individuazione del reale trasgressore”.
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