Ieri, 2 Giugno, in occasione della Festa della Repubblica, ad Oria non una ma ben due celebrazioni a stretto giro e nella stessa piazza (piazza Lorch) e in prossimità dello stesso monumento, quello al Milite Ignoto.
La prima, cominciata poco dopo le 9, è stata organizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Maria Lucia Carone, amministrazione i cui componenti hanno in larga parte presenziato, così come i rappresentanti civili e militari, oltre alle associazioni di volontariato, presenti e attivi sul territorio.
La seconda, a cura di Fratelli d’Italia, con la partecipazione e gli interventi del consigliere comunale e provinciale Ciccio Conte, di Pino Destradis e Mino Recchia. Per i partecipanti, distribuzione gratuita di mascherine tricolori.
In entrambi i casi sono state deposte delle corone d’alloro sotto la statua collocata alla punta della più ampia agorà cittadina.
L’obiettivo era lo stesso: celebrare (anche se con solennità e toni differenti) quel 2 Giugno 1946 che, col referendum istituzionale, decretò la nascita dell’Italia repubblicana e la fine di quella monarchica.
Due manifestazioni, ieri, e in fondo un unico, sentito messaggio. Oggi tutti fieri e realmente convinti anche se – curiosità – spulciando negli archivi elettorali storici del Ministero dell’Interno emerge come in quella tornata referendaria proprio gli oritani non furono affatto convinti del passaggio dalla monarchia alla repubblica…
Infatti, su di un totale di 6.663 votanti e 6.176 voti (87,31% degli aventi diritto), i “monarchici” furono 4.304 (69,69%) e i “repubblicani” 1.872 (30,31%).
Tutt’e due le celebrazioni hanno, ad ogni modo, fatto registrare una buona e composta (sostanzialmente rispettate le precauzioni anti-contagio) partecipazione di cittadini. I rispettivi organizzatori hanno invece con orgoglio reciproco mantenuto le distanze tra loro.
