Il parere del legale: «Dal Garante Privacy ok a divulgazione dati su salute di chi rivesta ruoli pubblici»

Antonio Andrisano

Di seguito una nota richiesta all’avvocato penalista Antonio Andrisano del Foro di Brindisi a seguito di alcune recriminazioni in merito all’avvenuta pubblicazione in un post dei nominativi di amministratori pubblici affetti da Covid-19:

Richiesto per le vie brevi di un parere dal direttore de “Lo Strillone News” in merito alla querelle relativa alla possibilità di indicare nel corpo di un articolo giornalistico i nominativi delle persone risultate positive al Covid19, si ritiene di segnalare ed indicare quanto ritenuto di interesse ed in particolare:

la ricerca continua di un equilibrio tra diritto alla privacy e diritto all’informazione, entrambi giustamente garantiti, già di per sé alquanto difficoltosa, risulta, oggi, ancora più delicata in funzione della grave emergenza sanitaria che si sta affrontando in Italia e della consequenziale legislazione emergenziale.

In questo particolare momento la tutela della salute, quale interesse collettivo, è tale da legittimare e giustificare l’adozione di misure governative sempre più restrittive delle libertà personali dei singoli.

Misure che tendono a salvaguardare e tutelare il diritto alla salute non del singolo o, comunque, non solo del singolo ma che vengono emanate a tutela della salute come interesse collettivo che deve, necessariamente, accompagnarsi a quel dovere di solidarietà che incombe su tutti per come previsto dall’art. 2 della Costituzione.

In questo momento surreale si ripropone, oserei dire, la stessa “dimensione” che legittima l’obbligo vaccinale perché si mira a tutelare la salute come interesse collettivo oltre che come diritto individuale.

Ebbene, è proprio in questa particolare cornice, che la questione in oggetto assume, ancor di più, tutta la sua rilevanza e tale da aver richiesto, di recente, l’intervento del Garante della Privacy.

Il predetto Garante con apposita nota del 31.03.2020 (che si allega alla presente per dovere di completezza) dal titolo “Coronavirus: garante privacy, su social e media troppi dettagli sui malati” fornisce alcune importanti indicazioni in uno ad alcuni fondamentali chiarimenti.

In particolare al secondo cpv si precisa che:

“Anche in una situazione di emergenza quale quella attuale, in cui l’informazione mostra tutte le sue caratteristiche di servizio indispensabile per la collettività, non possono essere disattese alcune garanzie a tutela della riservatezza e della dignità delle persone colpite dalla malattia contenute nella normativa vigente e nelle Regole deontologiche relative all’attività giornalistiche”.

Ciò detto deve porsi in rilievo quanto riportato al successivo cpv (3) il quale recita:

“Si ritiene pertanto doveroso richiamare l’attenzione di tutti gli operatori dell’informazione al rispetto del requisito dell’essenzialità delle notizie che vengono fornite astenendosi dal riportare dati personali dei malati che non rivestono ruoli pubblici, per questi ultimi nella misura in cui la conoscenza della positività assuma rilievo in ragione del ruolo svolto”.

Ebbene, alla luce di quanto sopra esposto e facendo salvi ulteriori approfondimenti, il divieto di indicare il nominativo troverebbe una deroga in presenza di un “ruolo pubblico” ed in ragione di quel diritto alla salute di cui sopra che, in questo momento di pandemia da Covid-19, deve essere inteso come interesse collettivo.

Direttore, tanto ho ritenuto di segnalarTi pur nell’assoluta ristrettezza del tempo concessomi e nella consapevolezza che trattasi di una materia in continua evoluzione e che merita ulteriori approfondimenti.

Avv. Antonio Andrisano

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