Di seguito la testimonianza di Lorenzo Rochira, un esempio concreto di “rieducazione” possibile.
«Ciao ragazzi, sono Lorenzo Rochira, un pluri-pregiudicato di Francavilla Fontana. Quando ero in semi-libertà, tre anni fa, ho fatto il corso OSS per operatore socio-assistenziale. Dopo tutti i miei guai, ho voluto provare ad avere finalmente una vita normale, reduce da 20 anni passati tra carcere e sprazzi di libertà. Ho girato quasi tutte le carceri tra Brindisi e Milano, ma adesso sono un operatore socio-sanitario d quelli bravi e lavoro in una RSA a Milano. Si chiama “Saccardo”, siamo circa 600, tra i quali anche stranieri. Vi dico una cosa: non ci passano nulla per proteggerci. Da qualche gorno però ci portano un sacco di gente. La portano da noi perché gli ospedali qui in Lombardia, ci dicono, sono al collasso. o prima non ho mai avuto paura, neanche nella mia precedente vita da delinquente.
Ora però ho un po’ di paura. E penso alla ragazza con cui convivo, una sudamericana con la quale ho avuto un figlio, penso ai miei due altri figli, uno di 23 anni (Cosimo) e un’altra (Alessia) che il 18 marzo ne fa 20. Tutti i miei familiari sono a Francavilla Fontana, vorrei tornare per riabbracciarli, ma sono bloccato qui. Resto qui perché qui hanno bisogno di me e perché non vorrei causare contagi nella mia Francavilla. Vi dico, a malincuore, una cosa: qui a Milano penso che al 90% siamo già tutti contagiati, ma io non mi arrendo, l’Italia non si arrende. Grazie anche a quelli come me. Vi abbraccio, a distanza!»