Questione metano, il commento di un cittadino: «Cosa non si fa per qualche consenso in più»


Si pubblica qui di seguito l’opinione di un cittadino riguardo la vicenda (a lieto fine) che ha portato un’impresa del settore a praticare una promozione per i prossimi allacci alla rete metano in quel di Oria:

Mario Sartorio

I cattolici considerano l’omissione un peccato (nel recitare il ”Confiteor” si chiede perdono per aver peccato in “pensieri, parole, opere e OMISSIONI”); anche il nostro codice penale considera l’omissione un reato: omissioni d’atti d’ufficio, omissione di soccorso ecc. e da qui la dichiarazione di chi è chiamato in tribunale a rendere testimonianza nel corso di un processo di “DIRE TUTTA LA VERITÀ”.

Perché ho citato il “Confiteor” e il Codice Penale? Non certo per affermare che sia stato commesso un reato, ma per ribadire che omettere la verità è sempre deprecabile. D’altra parte è del tutto evidente che nel comunicato della Sindaca ci sono una serie di omissioni che, per onestà intellettuale, potevano essere evitate semplicitamente dicendo, per filo e per segno, come erano andate le cose.

Chi omette di dire, anche parzialmente, la verità sbaglia. Se a farlo è un amministratore pubblico è certamente grave perché l’omissione nasconde la verità a tutti i cittadini che saranno indotti a credere che le cose sono andate esattamente come vengono raccontate.

Se a farlo è qualcuno a capo di una amministrazione pubblica è molto grave specie se si considera che, in questo caso, l’ha fatto proprio chi si è presentata come paladina del rinnovamento soprattutto dei metodi di gestione della cosa pubblica. Domanda: i cittadini oritani possono ancora riporre la loro fiducia in chi omette di dire tutta la verità? Oggi si è nascosto questo, domani chissà. E’ questo il tanto sbandierato cambiamento con cui si è chiesto e ottenuto il consenso?

Ci auguriamo che queste cose non avvengano più

Mi permetto di citare un grande e indimenticato statista, Aldo Moro, che ebbe a dire, nell’ultimo discorso tenuto davanti ai gruppi parlamentari democristiani di Camera e Senato, il 28 febbraio 1978, queste testuali parole: “A dire la verità non si sbaglia mai” (ogni tanto anche la prima Repubblica ci insegna qualcosa).

Mi permetto di aggiungere un aggettivo: “A dire tutta la verità non si sbaglia mai”.                     

Mario Sartorio

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