Non si trattò di omicidio stradale: è stato assolto con formula piena – perché il fatto non sussiste – il 25enne G.R. conducente di una Smart FourFour che intorno alle 17,30 del 20 giugno 2016 collise contro uno scooter Piaggio Vespa il cui conducente (D.R., 72 anni) morì qualche giorno dopo (il primo luglio) in ospedale a Lecce. Lo scontro avvenne proprio al centro dell’intersezione tra via Latiano e via Epitaffio, con lo scooterista che finì dapprima sulla parte destra del parabrezza dell’utilitaria e poi rovinò al suolo.Il giudice del Tribunale di Brindisi, Barbara Nestore, ha accolto le tesi difensive dell’avvocato Giuseppe Pomarico – supportate da una consulenza tecnica di parte -, difensore di fiducia dell’automobilista.
In sostanza, la Smart, che proveniva da via Epitaffio e procedeva in direzione Latiano, viaggiava a una velocità di 40-45 Km/h e in ogni caso, al momento dell’impatto aveva già superato il segnale di “stop” e impegnato l’incrocio. La Vespa, invece, diretta verso piazza Lama, viaggiava al centro della carreggiata e il suo conducente, se avesse tenuto la destra, probabilmente sarebbe riuscito a scansare la Smart e a evitare lo scontro.
«È dubbio pertanto – scrive il giudice nella motivazione della sentenza – che un addebito di colpa possa ascriversi all’imputato, il quale si trovò a fronteggiare una condotta di guida altrui difficilmente prevedibile, ovvero l’attraversamento di sbieco dell’incrocio da parte del conducente dello scooter».
Di qui, a fronte di una richiesta di condanna a un anno e quattro mesi di reclusione da parte del pubblico ministero, la decisione di assolvere il conducente della Smart: secondo l’organo giudicante, da parte sua non vi furono imprudenza, imperizia e negligenza.
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