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In sostanza, la Smart, che proveniva da via Epitaffio e procedeva in direzione Latiano, viaggiava a una velocità di 40-45 Km/h e in ogni caso, al momento dell’impatto aveva già superato il segnale di “stop” e impegnato l’incrocio. La Vespa, invece, diretta verso piazza Lama, viaggiava al centro della carreggiata e il suo conducente, se avesse tenuto la destra, probabilmente sarebbe riuscito a scansare la Smart e a evitare lo scontro.
«È dubbio pertanto – scrive il giudice nella motivazione della sentenza – che un addebito di colpa possa ascriversi all’imputato, il quale si trovò a fronteggiare una condotta di guida altrui difficilmente prevedibile, ovvero l’attraversamento di sbieco dell’incrocio da parte del conducente dello scooter».
Di qui, a fronte di una richiesta di condanna a un anno e quattro mesi di reclusione da parte del pubblico ministero, la decisione di assolvere il conducente della Smart: secondo l’organo giudicante, da parte sua non vi furono imprudenza, imperizia e negligenza.
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