Geloso, raggiunge l’ex compagna al lavoro e le molla un ceffone: divieto di avvicinamento per un 44enne



Dovrà d’ora in poi tenersi a debita distanza dall’ex compagna, altrimenti rischia conseguenze peggiori rispetto al divieto di avvicinamento alla parte offesa emesso a suo carico dal gip del tribunale di Brindisi. I carabinieri della Stazione di Latiano hanno eseguito il provvedimento nei confronti di un 44enne, indagato per maltrattamenti in famiglia.L’uomo ha sempre tenuto nei riguardi della donna un comportamento aggressivo e prepotente: la ingiuriava con parole molto volgari e minacciava di farle del male, d’incendiarle l’auto. Ogni futile motivo diveniva pretesto per litigare e, in preda alla rabbia, urlava come un forsennato e scagliava qualsiasi cosa contro le pareti. Manifestava costantemente un morboso sentimento di gelosia, pretendeva di controllare la donna nelle sue relazioni e la pedinava. In una circostanza si è presentato in campagna dove la donna stava lavorando come bracciante, le ha mollato uno schiaffo in viso e rotto il labbro.L’uomo è indagato anche per atti persecutori, perché con più azioni ripetute nel tempo e con condotta reiterata ha molestato, offeso e minacciato la donna con la quale aveva avuto una convivenza cessata nel settembre 2018.

In particolare non rassegnandosi alla fine della loro relazione sentimentale ed accecato dalla gelosia e comunque con la pretesa di continuare ad esercitare un controllo continuo sulla vita privata di quella che si ostina a considerare la sua donna, ha manifestato sovente la sua presenza in tanti luoghi comparendo all’improvviso al suo cospetto dopo averla pedinata ed essendosi appostato in modo da essere visto e per controllare cosa lei facesse e se frequentasse altri uomini.

Ha perfino assunto informazioni dal figlio minorenne della donna o da altri parenti o conoscenti della stessa per sapere dove si trovasse e se frequentasse altri uomini.

La raggiungeva ovunque, al bar al supermercato, al parco, mentre si recava dal medico, oppure mentre faceva una passeggiata e con chiunque si trovasse, da sola o in compagnia di altre persone.

Più volte transitava con la propria auto nella via in la stessa abita, la seguiva a bordo della sua auto fino a raggiungere paesi vicini a quello di loro residenza.

Pertanto il giudice, sulla scorta degli elementi emersi, al fine di scongiurare la reiterazione delle medesime condotte, ha emesso la misura coercitiva personale del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, prescrivendo all’indagato di mantenersi ad una distanza non inferiore ai 500 metri dall’abitazione della donna, con l’ulteriore precisazione di non comunicare attraverso qualsiasi mezzo anche telefonico ed informatico con la stessa.

 

 

 

 

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