Qui di seguito un commento da parte di Idea per Francavilla a margine della seduta del Consiglio comunale di ieri (giovedì 1 agosto).
Durante la seduta di consiglio comunale di ieri, giovedì 1 agosto, la maggioranza consiliare ha approvato una questione pregiudiziale che ha precluso la discussione di una mozione presentata da alcuni consiglieri comunali di minoranza.
La mozione era finalizzata ad impegnare il Sindaco Antonello Denuzzo a revocare l’incarico assessorile all’ingegnere Antonio Martina.
La motivazione alla base della questione pregiudiziale egregiamente illustrata dal capogruppo di IDEA per Francavilla, avv. Francesco Amelio, è di immediata comprensione: il consiglio comunale non può impegnare il Sindaco al compimento di un atto di sua esclusiva (ed insindacabile) prerogativa, quale la revoca di un assessore.
In tale senso depongono non solo le norme del TUEL, la giurisprudenza amministrativa e i pareri dell’ANCI, ma anche la prassi consiliare di numerosissimi comuni sparsi su tutto il territorio nazionale.
Sennonché, l’approvazione della pregiudiziale ha dapprima provocato la reazione scomposta di alcuni consiglieri comunali, i quali hanno addirittura abbandonato in maniera plateale l’aula, e poi indotto il consigliere Bruno a diramare una propria dichiarazione con la quale lo stesso ha accusato la maggioranza di “prepotenza e arroganza amministrativa” e ha preannunciato l’intenzione di rivolgersi ad altre autorità.
Tale presa di posizione ha davvero dell’incredibile.
Bruno dimentica infatti che durante la scorsa consiliatura il Partito Democratico fece ampio uso dello strumento della pregiudiziale, in un caso impedendo addirittura che si celebrasse un consiglio comunale monotematico teso ad ottenere la revoca della delibera di giunta con la quale si era deciso di esternalizzare la gestione dell’asilo nido comunale. Una mozione non solo pienamente legittima, atteso che si trattava, come nella quasi totalità delle mozioni, di imporre alla Giunta di recepire un indirizzo politico stabilito dal Consiglio, ma addirittura profetica, considerate le vicissitudini che nel futuro avrebbero coinvolto il nido comunale.
Ma tant’è: la maggioranza a trazione Bruno votò la pregiudiziale proposta dal capogruppo Cafueri e non se ne fece più nulla.
Oggi, dimentichi del recente passato, si grida allo scandalo, alle lesione delle prerogative del Consiglio Comunale e si allude in maniera malevola a chissà quali torbide intenzioni. Un classico. Del resto la diffamazione strisciante rappresenta la cifra stilistica assunta da alcune forze politiche sin dall’inizio della campagna elettorale. Non è un problema, ce ne faremo una ragione.
Ma con riferimento alla specifica questione, ci sia consentito per lo meno di rivolgere al P.D. un suggerimento, per così dire, “estivo”: se il partito di Zingaretti non intende immergersi in un vero e proprio bagno di onestà intellettuale, si sottoponga per lo meno ad una cura di fosforo. Ne trarrà ampi benefici.