Forse non ancora tutto è perduto, forse i social network non hanno ancora trionfato sulla socialità vera. Dal pomeriggio e fino alla tarda serata di ieri (lunedì 29 luglio) in un quartiere periferico di Oria (via Indipendenza, via della Resistenza, via XXV Luglio, viale Ippocrate, via della Costituzione, ecc.) sono andate in scena chiacchiere e convivialità tra vicini di casa come non se ne vedevano da tempo: grandi e piccini hanno scherzato, discusso, giocato e infine cenato insieme, giacché ciascuno ha portato qualcosa di suo da bere e sgranocchiare…E, cosa più bella, la festa – non a caso, intitolata “dell’amicizia” – è stata ideata qualche giorno addietro da alcuni dei bambini residenti nell’isolato (Sara e Giuseppe Farina, Edoardo ed Eleonora Perrucci): hanno citofonato un po’ ovunque e avvisato che, cascasse il mondo, lunedì ci si sarebbe trovati tutti insieme per strada.
Così, Grazie a loro intraprendenza e spirito d’iniziativa, diverse famiglie hanno riscoperto quegli usi che un tempo erano pura normalità, mentre oggigiorno – coi ritmi talora frenetici della vita, peraltro accelerati e quasi consunti dalla comunicazione e dall’intrattenimento digitale – si sono trasformati in eccezione. U
n’eccezione bellissima da vivere e raccontare, con un messaggio chiarissimo: meno social, più contatto umano; meno odio, più solidarietà. Perché si può ancora parlare, discutere, condividere dal vivo, magari all’aria aperta. Proprio come riaccaduto ieri in quella zona periferica, tranquilla eppure popolosa di Oria.
