Sono state 40, nei primi sei mesi del 2019, le persone denunciate per porto di armi od oggetti atti ad offendere da parte dei carabinieri dipendenti dal Comando provinciale di Brindisi. Nello stesso periodo del 2018 le denunce erano state 55.La norma penale contestata è quella contemplata dall’articolo 4 della legge numero 110 del 1975 che recita: “senza giustificato motivo, non possono portarsi fuori dalla propria abitazione o delle appartenenze di essa tutta una serie di strumenti da punta e taglio atti ad offendere la persona”. Ovviamente l’aspetto fondamentale su cui si basa la valutazione degli organi accertatori, è rappresentato dal “giustificato motivo”, che si ha il dovere di riscontrare ogni qualvolta a seguito della perquisizione del mezzo di trasporto si rinvengono strumenti correlati all’attività esplicata dal soggetto controllato.Infatti, il macellaio che porta con sé la valigetta con i coltelli, il contadino che esce dall’azienda agricola con una roncola, una falce, il boscaiolo con la scure, l’artigiano falegname fermato con il suo furgone con tutta l’attrezzatura e l’utensileria necessaria per la quotidiana attività, nonché lo sportivo con l’arco e la faretra per le frecce che si reca ad allenarsi, sono una serie di figure, alcune delle quali professionali, che utilizzano gli attrezzi indicati per espletare la propria attività lavorativa ovvero sportiva, che non rischiano il deferimento, poiché a caratterizzare lo scenario e a fornire la giusta chiave di lettura interviene il “giustificato motivo” che rappresenta il discrimine, cioè ogni razionale motivazione la quale, in base alle circostanze di tempo, di luogo e di fatto, nonché alla figura della persona agente, all’attività che essa svolge e in base alla natura dell’oggetto rende credibile e verosimile che lo strumento o l’arma non vengano portati per scopi aggressivi.
I 40 soggetti denunciati nei primi sei mesi di quest’anno dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, soprattutto fermati in occasione dei posti di controllo alla circolazione stradale, sono stati trovati in possesso di un’ampia gamma di “strumenti atti ad offendere” che va dai coltelli a serramanico o a scatto, alle roncole, cesoie, machete, mazze da baseball, al manganello telescopico e altro.
Il “giustificato motivo” non ha trovato riscontri anche perché gli oggetti rinvenuti a seguito di perquisizione erano nascosti o sotto i sedili anteriori del veicolo, o nel cruscotto o nel bagagliaio o addirittura addosso alla persona. Altra notazione riguarda gli orari, la fascia di età dei detentori e le loro censure penali. Infatti, si è riscontrato che per quanto concerne gli orari del rinvenimento predomina la fascia serale/notturna mentre i portatori ingiustificati sono soprattutto giovani, spesso noti alle forze dell’ordine e disoccupati.