Nell’ambito della rassegna “Pensieri e poesie sotto la torre”, con il patrocinio del Comune di Carovigno, mercoledì 17 luglio, con inizio alle ore 20.45, sarà presentato il libro di poesie di Gerardo Trisolino “Odio Ménière”, edito da Manni.
Con l’autore dialoga Giuseppe Bellanova, promotore, insieme a Pinuccio Calò, della serata che si svolgerà all’aperto nel cuore di Carovigno, con la collaborazione della locale sezione Avis, presieduta da Giosuè Brandi. Presentano Nico Vita e Daniela Brancasi. La conversazione sarà preceduta da musica e reading.
“Odio Ménière” è la terza raccolta di poesie del prof. Gerardo Trisolino, dopo “La cravatta di Stolypin” (Lacaita 1987, nella collana diretta da Giacinto Spagnoletti) e “Il giovane clochard” (Edizioni del Leone 1996, prefazione di Paolo Ruffilli).
Il libro si avvale della prefazione del prof. Antonio Lucio Giannone, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università del Salento, e della postfazione del prof. Daniele Giancane, già docente di Letteratura per l’infanzia all’Università di Bari.
Scrive Giannone: “La poesia di Gerardo Trisolino oscilla costantemente tra due poli: l’io e il mondo, la dimensione privata e quella pubblica, il ripiegamento interiore e la riflessione sul reale, sulla storia, sulla società”.
Da parte sua Giancane osserva: “La raccolta mette assieme l’amore, la nostalgia, il sogno con il realismo del quotidiano. Sempre cattura il lettore, per la sapienza, il gioco linguistico, i ritmi, il pensiero sul mondo. È una silloge da leggere e rileggere”.
La plaquette è stata accolta favorevolmente dalla critica. Ettore Catalano ha scritto: “Questa silloge conferma Gerardo Trisolino come una delle voci poetiche più interessanti del nostro panorama letterario, ma ci attesta anche l’attualità di quanto affermava un nostro grande autore, Mario Luzi: “La poesia aggiunge vita alla vita”.
Raffaele Nigro ne ha evidenziato l’impegno civile: “Ecco allora la parte più tumultuosa del libro, l’esplosione del profeta di fronte al veleno dei tempi nuovi, il tumulto e la resa dei conti con un mondo alla rovescia… Mentre sul versante politico, una canzone degna di Pasolini rimprovera alla Confindustria il suo Vangelo di assunzioni e licenziamenti senza regole e alla Sinistra di governo le illusioni che spande tra i giovani, senza portare mai soluzioni”.
Così si è espresso Antonio Errico: “Se si volesse adottare categorie superate, riduzioni semantiche, semplificazioni da manuale, si potrebbe anche dire che “Odio Ménière”… sia poesia civile. Invece si tenta di sfuggire alle confezioni espressive, per sostenere semplicemente che quella di Trisolino è una poesia onesta”.
“Un salutare bagno, davvero, in una temperie di pensieri e sentimenti, senza sbavature di retorica e di poetichese” ha definito il volumetto Vincenzo Guarracino.
Per Marco I. De Santis: “È una raccolta che fa sognare, meditare, pensare e, per certi testi, amaramente indignare per questa pluridecennale deriva politica”.