Cosa fare per non dimenticare i bimbi in auto: fenomeno purtroppo diffuso

di Francesca Marrazzo*

A volte basta una distrazione e in un attimo la tragedia si consuma all’interno dell’auto bollente che troppe volte non lascia vie di scampo.
All’indomani di tali tragedie c’è una domanda che ognuno di noi si pone: “Ma come si fa a dimenticare i figli in macchina?”

La dottoressa Francesca Marrazzo

Si tratta di una reazione di amnesia che non dipende dal grado di amore o di attenzione di un genitore verso il proprio bambino.
Dimenticare un figlio è un fatto neurologico, in quel momento si sta pensando involontariamente ad un’altra cosa ed i processi mentali sono disorientati.

Come può succedere?

Una specie di black-out temporaneo della mente che porta a dimenticare totalmente un pezzo di esistenza, per cui azioni, pensieri ed emozioni non sono sintonizzati… un fenomeno che può capitare tra stanchezza, routine, mancanza di sonno, pensieri e stress ed avviene un vuoto transitorio che porta ad una connessione delle funzioni della conoscenza della memoria.

La famiglia oggi è sola e lo stress non è più condiviso:
Oggi queste tragedie nascondono una problematica sociale, legata ai ritmi della società moderna, quella “SEMPRE DI CORSA”.

Spesso i genitori si trovano a dover accudire i figli senza l’aiuto dei nonni, diversamente che nel passato quando le famiglie erano allargate, si condivideva e permetteva di scaricare il nervosismo, lo stress ed i livelli di ansia che il lavoro e gli impegni famigliari presentavano.

Oggi invece lo stress non è più condiviso.

Si stima che nel mondo in 20 anni siano stati almeno 600 i bambini chiusi in auto e morti per colpo di calore.

Ecco alcuni accorgimenti importanti:

• Parlare con il bimbo durante il tragitto;
• Chiamare il coniuge, nonno o chiunque sia a portare il bambino a scuola o altre attività, per ricordarsi a vicenda;
• Lasciare qualche oggetto indispensabile, vicino al seggiolino (chiavi, portafogli ecc);
• Guardare sempre l’auto prima di allontanarsi.

Può sembrare difficile da comprendere, ma può capitare a tutti.

*Sociologa e criminologa (specializzata in criminologia clinica e dei delitti passionali)

 

 

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