Oggi bisogna essere, probabilmente si è, tutti un po’ Giba, tutti un po’ “Gibbone” (soprannome di Giovanni Lopalco).
Ciò che gli è capitato per ben due volte a San Pietro in Bevagna – nel giro di un mese: un incendio tentato, il secondo riuscito – non è purtoppo qualcosa di assurdo, ma è sicuramente inaccettabile.
Sul “chi” e sul “perché” si pronunceranno forze dell’ordine e magistratura, che sapranno – si spera a breve – scavare nel tessuto sociale (o asociale, forse è più corretto) e certamente fornire delle risposte.
Senza per ora ipotizzare chissà cosa, la società civile deve ribellarsi e stringersi attorno a un imprenditore e alla sua famiglia che, nati quasi dal nulla, hanno saputo costruire tutto ciò che oggi hanno, decine di dipendenti e sudore sulla fronte compresi.
Perciò, siccome oggi siamo e dobbiamo essere tutti Giba, il prossimo giovedì 13 giugno, data fissata per l’inaugurazione a San Pietro, facciamo in modo di esserci in tantissimi. Da Francavilla, da Manduria e dai comuni limitrofi.
Quel giorno, restiamo tutti Giba quanto e più di oggi. Non tanto e non solo per gustare un gelato o un cocktail all’altezza della sua fama, ma piuttosto per far passare un messaggio molto più importante: se Giovanni non ha paura, noi non abbiamo paura.
Lo Stato – inteso sia come istituzioni democratiche, sia soprattutto come semplici cittadini, cioè noi tutti – deve restare al fianco di chi nel territorio investe, creandosi e creando per gli altri nuove e sane opportunità. Di lavoro e di svago.
Il discorso, pur partendo da questo caso specifico, può e deve essere generalizzato perché – ahinoi – stavolta è toccato a Gibbone, che tutto sommato ha pure le spalle larghe, ma domani stesso potrebbe succedere a chiunque altro. Ed è persino banale precisarlo: non solo a Manduria.
E, allora, il 13 giugno, ore 20, tutti a San Pietro per veder nascere e plaudire a questa nuova e bellissima realtà: benvenuto a San Pietro, Giba. #jesuisgiba
Eliseo Zanzarelli