
L’uomo, indagato per atti persecutori, non ha mai accettato la decisione della donna d’interrompere la relazione coniugale, così ha preso a minacciarla e molestarla sistematicamente: in alcune occasioni, palesemente ubriaco, ha inveito contro di lei e persino contro gli ex suoceri.
Condotte, le sue, che hanno generato nella vittima uno stato d’ansia costante, che le ha fatto temere per l’incolumità propria e del figlio minore.
Infatti, in passato, l’uomo ha usato violenza fisica e psicologica nei confronti dell’ex consorte anche alla presenza del figlio, costretto a sua volta a vivere in un clima di terrore instaurato tra le mura domestiche. In qualche circostanza, dopo averla minacciata e insultata, le ha finanche puntato un coltello da cucina alla gola e fatto per investirla con la sua auto. Un calvario andato avanti per ben tre anni e al quale il giudice ha ritenuto di poter porre fine col divieto di avvicinamento. Una misura che sarà aggravata in caso di trasgressione da parte dell’uomo.