
Le indagini sono state avviate nel mese di settembre 2018 a seguito di una denuncia da parte del direttore generale dell’Asl di Brindisi e sono, per l’appunto, sfociate nell’interdizione odierna, chiesta dal pm, emessa dal gip del tribunale di Brindisi ed eseguita dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Taranto (i quali hanno investigato e redatto l’informativa sulle cui risultanze hanno concordato pm e gip).
Stando a quanto emerso, il medico indagato ha tentato di far convogliare utenti verso la struttura pubblica per la quale lavorava (al momento, estranea ai fatti) al fine di effettuare trattamenti sanitari piuttosto remunerativi, ma tranquillamente eseguibili presso l’Asl di Brindisi. Il medico ospedaliero, che non ha accettato la proposta, sarebbe stato poi “ringraziato” con una prestazione scientifica retribuita da parte della clinica.