Esce di senno e minaccia tutti con un coltello da cucina: immobilizzato col taser, tragedia scongiurata


È uscito di senno e ha minacciato con un coltello chiunque gli sia capitato a tiro: dai conviventi ai vicini di casa, alcuni dei quali rimasti feriti. L’intervento della polizia e l’impiego del taser ha consentito di scongiurare una probabile tragedia o gesti sconsiderati da parte di un brindisino in difficoltà, che non a caso è stato successivamente ricoverato nel reparto di Psichiatria.

Nella serata di ieri gli agenti delle Volanti in forza alla Questura di Brindisi sono intervenuti lungo la litoranea nord del capoluogo dov’era in corso una violenta lite familiare.

La prima chiamata, dai toni concitati e allarmanti, è giunta alla sala operativa alle 19. L’autore della telefonata ha riferito all’operatore di uomo che nella casa vicina stava aggredendo in familiari con un grosso coltello da macellaio e ha anche parlato di suicidio, un’informazione difficilmente collocabile tra le altre fornite.

La pattuglia della polizia è giunta sul posto rapidamente, anche perché sollecitata dalla sala operativa, cui nel frattempo erano giunte nuove chiamate relative alla stessa situazione. I residenti hanno riferito al personale in divisa di essere stati a loro volta minacciati col coltello da un vicino che fino a quel momento si era mostrato come una persona tranquilla, ma che in quel frangente si era presentato come turbato e molto pericoloso. Con lui in casa c’erano sua moglie e sua madre.

Gli agenti hanno quindi notato una persona uscire dal cancello di una delle villette a schiera per immettersi in via Nazareth e poi rientrare velocemente in casa. Un anziano ha raccontato di essere preoccupato per sua moglie e di essere stato inseguito da quell’uomo, sempre col coltello tra le mani, fin quando non è riuscito a rifugiarsi nella casa di alcuni vicini da dove ha chiamato le forze dell’ordine.

I poliziotti si sono allora avvicinati al cancello della villetta segnalata e dall’interno è uscito un uomo sporco di sangue in più parti del corpo, sulle quali erano presenti ferite profonde procurate da un’arma da taglio: indossava dei pantaloni e una maglia a maniche corte strappata in più punti, era in forte stato di agitazione e proferiva frasi sconnesse. Si è guardato intorno e ha detto ai presenti di lasciarlo da solo, altrimenti avrebbe commesso qualcosa di irreparabile.

Gli agenti, ritrovatisi di fronte quell’uomo esagitato, hanno temuto che potesse nascondere il coltello dietro la schiena e, pur avendo mantenuto le distanze, l’hanno distratto per farlo rimanere nel cortile della villetta e non rientrare in casa. L’uomo, però, anziché calmarsi, ha preso a inveire contro di loro, che a quel punto si sono armati del taser in dotazione.

Uno dei poliziotti gli ha fatto notare come fosse nel raggio d’azione del dispositivo e che se non si fosse fermato, sarebbe stato costretto ad azionarlo. Niente da fare: l’uomo ha continuato ad avvicinarsi a uno dei due con chiaro fare minaccioso. Giunto a pochi metri da lui, ha offerto al collega col taser di colpirlo tra la spalla e il gluteo destri.

Il campo magnetico tra i due dardi ha consentito di immobilizzare l’uomo e consentito agli agenti di neutralizzarlo senza che potesse più opporre resistenza né nuocere ad alcuno. Da quel momento, l’uomo ha cominciato a parlare con gli agenti e chiesto loro di non colpirlo più col taser, cosa che non avrebbero comunque fatto in quanto non più necessario.

Nel corso della mattinata di ieri, quella stessa persona aveva minacciato il suicidio dopo essersi arrampicato su di una delle torri prossime al Monumento ai Caduti, in quanto – aveva riferito – tra qualche giorno sarebbe stato licenziato dall’impresa per cui lavora.

Sul posto è poi giunta un’autoambulanza del servizio 118 con personale medico a bordo che ha condotto l’uomo in ospedale: dopo un breve passaggio dal pronto soccorso, è stato ricoverato nel reparto di Psichiatria.

Resa sicura la scena, dall’abitazione è uscita l’anziana madre dell’uomo, pure molto provata, ferita e sanguinante. Agli agenti ha indicato il posto in cui il figlio aveva poggiato il coltello segnalato dai numerosi testimoni: su di un muretto, comunque a portata dell’uomo quando questi è uscito in cortile. Nell’immobile vi era, inoltre, un’altra donna anziana, per terra, dolorante e leggermente ferita. Dopo essere caduta, forse perché spinta, si era fratturata un femore.

All’interno, il sopralluogo della polizia scientifica ha immortalato uno scenario da brividi, con diversi ambienti sporchi di sangue, con tracce di strisciamento e gocciolamento.

Nel frattempo, gli agenti hanno ascoltato le persone che erano presenti in casa e diversi altri testimoni. L’uomo sarà quindi denunciato alla Procura per i reati ravvisabili nel suo comportamento. Chiusa nel migliore dei modi – senza tragedie – una storia triste e pericolosa al tempo stesso anche per via delle implicazioni umane a essa connesse.

 

 

 

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