La donna – sposata e con già un figlio – è precipitata nello sconforto e, confida, per un momento ha addirittura pensato di farla finita. Successivamente, si è rivolta al suo ginecologo di fiducia, che l’ha convinta a non dare nulla per scontato e, anzi, a fare ulteriori accertamenti ma altrove. Così, ha prenotato ed effettuato, lo scorso 2 aprile, una colposcopia (un esame più specifico che si effettua, in genere, proprio a seguito di un pap test anomalo) presso il Policlinico di Bari.
L’esito della colposcopia è stato negativo, così come negativo – lunedì 27 maggio – è risultato anche un successivo pap test effettuato, a definitiva conferma, sempre presso il nosocomio del capoluogo pugliese.
Dopo questa ottima notizia per lei e per i suoi cari, da una parte è sopraggiunto un comprensibile sollievo, ma dall’altra – a mente fredda – è montata la rabbia per tutto quel tempo vissuto in preda all’ansia e alla preoccupazione.
Di qui la decisione di rivolgersi a un legale per formalizzare un esposto alla Procura della Repubblica al fine di ravvisare eventuali profili di responsabilità e, nel caso, chiedere i danni a seguito dell’accaduto.