Dopo essere stato condannato dal Tribunale a due anni e due mesi di reclusione (e 600 euro di multa) per il reato di ricettazione, il 45enne Angelo Zzanzarelli, residente a Oria, è stato assolto con formula piena – per non aver commesso il fatto – dalla Corte d’Appello di Lecce, cui il suo difensore, Raffaele Pesce del Foro di Brindisi, aveva presentato ricorso avverso la sentenza di primo grado.
I fatti da cui sono scaturiti i giudizi risalgono al 24 luglio 2011, quando fu rubata un’Alfa Romeo Giulietta di proprietà di una società di autonoleggio. Intorno alle 20,15 di quel giorno, il conducente che l’aveva presa a nolo – un cittadino austriaco in vacanza in Puglia – la parcheggiò non lontano da un ristorante di Oria dove avrebbe cenato in compagnia di amici. Quando essi finirono di cenare, si diressero nel luogo in cui l’Alfa era stata parcheggiata, ma non la ritrovarono. L’indomani, il cittadino austriaco ne denunciò il furto presso la Stazione carabinieri di Maruggio.
Il 29 aprile, dopo averne ottenuto le coordinate GPS, i carabinieri della Stazione di Oria riuscirono a individuare il posto in cui la Giulietta era stata nascosta, e cioè nel garage di proprietà di A.S., peraltro già noto alle forze dell’ordine. Siccome l’uomo si trovava fuori e disse di non disporre delle chiavi del box, col consenso di sua moglie, gli investigatori chiamarono un fabbro e fecero forzare la serratura della saracinesca: dopodiché recuperarono il veicolo e lo restituirono alla società di autonoleggio.
Il proprietario del box riferì di non avere le chiavi in quanto le aveva affidate, insieme col garage, proprio a Zanzarelli, che fu così ritenuto colui il quale vi aveva nascosto all’interno la Giulietta.
Ne scaturì una denuncia e, a seguito del decreto di citazione in data 26 gennaio 2012, un processo dinanzi al Tribunale di Brindisi, dapprima presso la Sezione distaccata di Francavilla Fontana (poi soppressa) e successivamente presso gli uffici giudiziari del capoluogo.
Il primo grado si concluse con sentenza il 21 marzo 2016, quando Zanzarelli – sulla scorta delle dichiarazioni rese ai carabinieri e poi confermate in aula dal proprietario del box – fu condannato per ricettazione, appunto, a due anni e due mesi di reclusione oltre che a una multa di 600 euro.
L’avvocato Pesce, una volta letta la motivazione di quella sentenza, ha però proposto appello in quanto a dibattimento non era, a suo dire, emersa la prova certa, oltre ogni ragionevole dubbio, della responsabilità del suo assistito. Questi, infatti, era stato condannato sulla base di quanto riferito dal proprietario del garage, peraltro già gravato da precedenti proprio per ricettazione. Lo scorso 24 maggio, i giudici di secondo grado – sempre in attesa del deposito della motivazione – hanno accolto la richiesta del difensore e mandato assolto Zanzarelli “per non aver commesso il fatto”.