
Dagli accertamenti emerse dunque la piena compatibilità tra i pallini da caccia repertati sul luogo del delitto e i fori di entrata presenti sulla carcassa del cane. La successiva analisi dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza presenti in zona e l’ascolto delle persone informate sui fatti ha consentito di restringere il campo dei sospetti e, infine, di tracciare un quadro completo dei detentori di armi residenti nei dintorni di via Mascagni e, in particolare, di un fucile a pallini compatibile con i colpi esplosi all’indirizzo del cane.
E, infatti, a casa del 70enne sono stati trovati cinque fucili e una carabina – legalmente detenuti – e numerose cartucce di diverso calibro, oltre a materiali per la loro fabbricazione.
Sarebbe stato l’anziano, insomma, ad aver ucciso l’animale. Il movente del gesto resta ancora misterioso, ma in alcun modo potrà valergli da giustificazione.