Una donna di quasi 90 anni, con problemi di disabilità, è rimasta intrappolata in casa per più di 24 ore, senz’alcuna possibilità di uscire, a causa di un’auto parcheggiata dove teoricamente non avrebbe potuto sostare. Ciò, nonostante sia titolare di stallo per disabili con tanto di segnale verticale.L’anziana si sarebbe dovuta anche sottoporre a una visita medica, ma ha purtroppo dovuto rimandarla.
È successo tra ieri e oggi (venerdì 17 maggio) in via Arciprete Quaranta, nel centro storico di Francavilla Fontana, strada da poco interessata dai lavori di rifacimento dell’asfalto e, di conseguenza, dalla parziale cancellazione delle strisce gialle.
Lo denuncia la figlia dell’interessata dopo essersi rivolta, invano, alla polizia locale di Francavilla Fontana.
«I vigili urbani dicono di essere intervenuti – dichiara – ma mi hanno riferito di non aver potuto fare il verbale perché risulta assente la segnaletica orizzontale».
«Sta di fatto – lamenta – che mia madre, che si muove con una sedia a rotelle o un deambulatore, non è potuta uscire di casa neanche per essere accompagnata dal dottore. E se si fosse sentita male e avesse dovuto richiedere l’intervento dell’autoambulanza, come avrebbero fatto a trasportarla in ospedale?».
«Persino per me, che fortunatamente ancora mi muovo liberamente, è stato difficile andare a trovarla, dato che quell’auto era posteggiata proprio davanti alla porta d’ingresso, e già credo che questo non sia poi tanto normale e, anzi, andrebbe sanzionato», prosegue.
«Mi sono rivolta ai vigili urbani – aggiunge – e probabilmente, nella concitazione del momento, ho usato toni un po’ accesi, però credo di essere pienamente dalla parte della ragione. Mi è stato anche detto che sarebbe necessario istruire nuovamente l’intera pratica per la concessione dello stallo riservato, ma non può essere così in quanto quella precedente ha durata quinquennale e non è ancora scaduta. I carabinieri, cui pure mi sono rivolta, hanno detto, credo giustamente, che si tratta di una questione civile e che loro sono militari, si occupano di altre cose».
Di qui, la decisione di rendere pubblica la cosa: «Secondo me, ma resta una mia opinione da non addetta ai lavori, un verbale lo si sarebbe potuto fare, perché a me ciò che si è verificato è sembrato quasi un sequestro di persona. Tengo a far conoscere a tutti quanto accaduto più che altro per sensibilizzare le coscienze, nella speranza che magari in futuro si usi un po’ più di sensibilità in situazioni come questa: in fondo, sarebbe bastato rispettare il segnale indicante la presenza di un invalido…».