Si riceve e pubblica:
Lungo tutto il percorso della processione erano stati opportunamente collocati dei paletti mobili di divieto di sosta per evitare che le auto intralciassero il corteo.
All’altezza di via Trento, più esattamente all’incrocio con via Senatore Martini e via Tripoli, si è verificato un episodio che intendiamo segnalare perché ha provocato la reazione, giusta riteniamo, da parte di alcuni cittadini presenti sul posto.
Un segnale mobile di divieto di sosta era stato posizionato alla fine di via Trento, prima dell’incrocio con via Senatore Martini, e un altro nei pressi della fontana ubicata proprio all’intersezione tra via Trento con via Senatore Martini e via Tripoli; nessun segnale, invece, nel tratto successivo all’incrocio in direzione del cimitero, per cui alcuni cittadini avevano lasciato in sosta le auto lungo il lato destro di quel tratto vista l’assenza di segnaletica, sia fissa che mobile, che la vietasse.
La processione proveniente da via Mario Pagano, giunta alla fine di via Trento, ha continuato il percorso in direzione del cimitero per arrivare all’incrocio con via Monte Sant’Angelo, dove sono stati sparati dei fuochi d’artificio in onore del santo, finiti i quali è tornata indietro verso la chiesa di San Francesco d’Assisi.
I vigili urbani, presenti lungo tutto il percorso, al passaggio della processione in direzione del cimitero, esattamente dal civico 46 di via Senatore Martini fino all’incrocio con via Monte Sant’Angelo, avendo notato alcune auto parcheggiate, hanno chiesto che venissero rimosse, almeno quelle i cui proprietari erano nelle vicinanze, mentre delle altre hanno preso le targhe probabilmente con l’intento di elevare delle contravvenzioni, cosa che speriamo non avvenga.
In quel tratto, infatti, non vi era alcun segnale, né fisso né mobile che vietasse il parcheggio delle auto né i segnali posizionati prima dell’incrocio tra via Trento, via Senatore Martini e via Tripoli, potevano essere presi a pretesto per affermare che il divieto era da intendersi esteso anche nel tratto di strada successivo; la validità di quei segnali, infatti, terminava proprio all’incrocio di cui sopra.
Non sappiamo perché i segnali non erano stati posizionati lungo quel tratto e, tutto sommato, non ci interessa saperlo perché consideriamo ammissibili imprevisti di questo genere, considerato anche che la processione non si era mai spinta fino a quel punto.
Ciò che, invece, non è ammissibile è che, pur essendo evidente che si trattava di un disguido del tutto involontario, si siano fatte rimuovere le auto parcheggiate con la minaccia di elevare contravvenzioni pur essendo chiaro che non era stata violata alcuna norma del codice stradale. Ancora più grave sarebbe se ai proprietari di quelle auto non rimosse venissero notificate le contravvenzioni accompagnate dalla richiesta di pagamento relativa sanzione.
Suggeriamo un controllo preliminare lungo i percorsi delle processioni e/o cortei vari onde verificare l’esatto posizionamento della segnaletica mobile ed evitare, così, il ripetersi di simili incresciosi episodi.
Confidiamo, inoltre, nel buon senso di chi è preposto a questo servizio affinché, esaminata tutta la dinamica dell’accaduto con serenità, si renda conto di avere commesso un errore e tutta la vicenda venga definitivamente archiviata senza alcun provvedimento.
In caso contrario invitiamo i cittadini interessati a presentare ricorso, nei termini e modi di legge, avverso gli eventuali provvedimenti.
Dott. Mario Sartorio
Responsabile Codacons di Oria