Cocaina nascosta nei muretti a secco e lista dei clienti in auto: arrestato 35enne


Nelle prime ore di quest’oggi (giovedì 9 maggio) i carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica hanno eseguito un’ordinanza d custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal gip del tribunale di Brindisi su richiesta della procura, nei confronti del 35enne cegliese Mattia Mastro, indagato per traffico di stupefacenti. Le indagini dei militari partirono nel mese di ottobre 2018, quando l’uomo – nel corso di un controllo della circolazione stradale – espulse dalla bocca tre “cipolline” termo-saldate contenenti cocaina e ne consegnò un’altra che aveva ancora tra le mani.

Nella circostanza, furono anche trovati in un incavo della tappezzeria un foglio scritto a mano recante nomi e cifre e 180 euro in banconote di diverso taglio.

Da quel giorno gli investigatori hanno costantemente tenuto sott’occhio il 35enne con servizi di osservazione e pedinamento, così essendo riusciti nel tempo a documentarne l’attività illecita e i nascondigli della droga. Questi ultimi erano rappresentati da strade delimitate su entrambi i lati da muretti a secco e si prestavano perfettamente allo scopo.

Nel mese di dicembre, infatti, fu arrestato proprio nei pressi di un muretto a secco nel quale aveva nascosto una busta contenente cinque involucri di cocaina, mentre altri cinque furono rinvenuti sotto il sedile lato guida dell’auto da lui usata per raggiungere quel posto. La successiva perquisizione personale consentì poi di recuperare 420 euro in contanti.

Il primo di febbraio è stato poi fermato nuovamente e in suo possesso sono stati trovati 14,40 grammi di cocaina, sempre confezionati in cipolline. Il 20 febbraio, inoltre, è stato arrestato a seguito dell’incendio di cinque auto e al danneggiamento delle stesse e delle facciata di un immobile. Il 19 marzo, durante una perquisizione domiciliare, in un mobile della cucina di casa sua sono stati recuperati 6,8 grammi di marijuana.

Il foglio manoscritto a suo tempo recuperato sotto la tappezzeria dell’auto è risultato essere nient’altro che un elenco di assuntori di stupefacenti, perlopiù cocaina. Uno soltanto di loro ha però ammesso di aver contratto debiti con l’indagato che, quindi, dopo le formalità in caserma, è stato ricollocato ai domiciliari.

 

 

 

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