L’impresa che gestisce i parcheggi a pagamento versa al Comune meno di quanto sarebbe tenuta a fare: un aggio del 25,40 per cento anziché del 31 per cento. Lo sostiene il consigliere comunale di minoranza ed ex sindaco di Oria Cosimo Ferretti, che nei giorni scorsi ha inviato una nota al primo cittadino, al suo vice, al responsabile della polizia locale, alla responsabile della Ragioneria e al Collegio dei revisori dei conti.
Ferretti, nel fare i suoi conti, è partito dalla documentazione fornitagli proprio dal responsabile della polizia locale, che gli ha trasmesso il resoconto del periodo gennaio-marzo 2019: «Dalla lettura di questo documento e dai prospetti mensili forniti dalla ditta relativi agli “scassettamenti” dei parcometri – osserva – è emerso che l’aggio del 31 per cento in favore del Comune è calcolato sull’importo al netto dell’Iva al 22 per cento anziché sull’importo complessivo. Ciò comporta – sostiene – un danno di rilevante entità alle casse comunali: infatti, per il trimestre in esame è stato calcolato un aggio in favore del Comune di euro 8.388,13 anziché di 10.233,52, con una differenza in negativo di 1.845 euro».
«L’Agenzia delle Entrate – spiega – con risoluzione numero 134 del 15 novembre 2004 ha escluso l’imponibilità ai fini Iva dei proventi ricevuti dal Comune a titolo di aggio per mancanza del presupposto soggettivo: il Comune, affidando a un terzo la gestione delle aree di parcheggio, effettua una concessione di un servizio con criteri pubblicistico-istituzionali, mantenendo i poteri propri della pubblica autorità (effettua la determinazione delle tariffe, delle agevolazioni e mantiene l’esercizio della facoltà di revocare l’affidamento per finalità di interesse pubblico) non configurandosi pertanto un’attività di tipo imprenditoriale. L’Agenzia giunge, invece, a diverse considerazioni per quanto riguarda il trattamento ai fini Iva dei proventi incassati dal soggetto terzo, poiché mediante la gestione delle aree di sosta svolge un’attività di tipo imprenditoriale e i conseguenti corrispettivi percepiti per tale attività hanno natura di ricavi e quindi soggetti all’applicazione di IVA nella vigente misura del 22 per cento».
Dopo queste considerazioni, Ferretti chiede formalmente ai destinatari della nota di intervenire, ciascuno per quanto di competenza,. al fine di eliminare “la già indicata situazione di illegittimità/irregolarità che provoca danno alle casse comunali, nonché di recuperare eventuali somme pregresse, a titolo di aggio, non versate correttamente”.
Inoltre, il consigliere di opposizione invita il sindaco a “mettere in atto ogni azione possibile al fine di eliminare le discordanze fra capitolato di gara del servizio in argomento e delibera di Giunta numero 5/2017 al fine di evitare il perpetuare dell’illecito arricchimento della ditta Isea srl, con contestuale danno alle casse comunali, non versando l’aggio in favore del Comune sugli introiti degli abbonamenti, nonché continuando ad ammettere l’oblazione delle contravvenzioni elevate dagli ausiliari del traffico con il meccanismo del ravvedimento operoso, non previsto dalle norme del Codice della Strada e dal relativo Regolamento di esecuzione».
«Da un esame del resoconto in argomento – osserva – è emerso che nel periodo gennaio-marzo 2019 sono stati registrati ben 1.105 versamenti per ravvedimento, sul cui importo complessivo il Comune incassa a titolo di aggio euro 3.425,00, di gran lunga inferiore rispetto a ciò che potrebbe incassare con il versamento di euro 42 oppure euro 26 con il corretto iter di oblazione previsto dal Codice della Strada. Da un calcolo approssimativo, considerando anche una percentuale di dubbia esigibilità, il Comune incasserebbe circa 30mila euro, al netto dell’importo dovuto alla ditta ISEA srl, di euro 7 + Ivaper ogni contravvenzione pagata».