Oltraggio, minaccia, lesioni e calunnia al comandante della polizia locale: condannate due sorelle


Minacce, spintoni e persino uno schiaffo al comandante della polizia locale dopo che questi, insieme con un’altra agente, aveva semplicemente redatto un verbale di contravvenzione per un divieto di sosta.

L’ex comandante della polizia locale di Oria, dottor Antonio Morelli

Lo scorso 30 aprile, il Gip del Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, ha condannato in abbreviato (con riduzione della pena di un terzo) due sorelle oritane di 39 e 45 anni rispettivamente a un anno e sei mesi e un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa, beneficio di non menzione nel casellario) per oltraggio a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità, minacce, lesioni e calunnia: a quest’ultimo proposito, stando a quanto emerso a processo, entrambe denunciarono falsamente di essere state aggredite dal capitano Antonio Morelli.

I fatti risalgono esattamente a tre anni fa: era il 3 maggio 2019 quando l’allora comandante della Municipale di Oria, durante un pattugliamento, notò una Mercedes Classe A parcheggiata in malo modo nei pressi di piazza Lorch.

Scese dalla Fiat Panda di servizio e mise mano al taccuino, quando fu avvicinato dalle due sorelle. Ne nacque un’accesa discussione, poi che poi degenerò nel contatto fisico.

Dopo l’episodio – con anche l’intervento dei carabinieri – seguirono due versioni differenti e contrastanti: quella del pubblico ufficiale e quella delle cittadine “multate”.

Il procedimento relativo alla querela sporta (in data 23 maggio) dalle due donne fu archiviato, mentre quello scaturito dalla querela di Morelli – assistito dall’avvocato Serena Tucci – è andato avanti fino alla sentenza dei giorni scorsi.

Il 25 giugno 2018, il Gup Tea Verderosa, infatti, archiviò la posizione dello stesso Morelli. Il resto è storia recente, con il comandante che si è costituito parte civile nel processo a carico delle donne, condannate non soltanto alle pene di cui sopra, ma anche al pagamento delle spese processuali sostenute dalla parte civile (2.875 euro in totale) e al risarcimento dei danni (da liquidarsi in separata sede). Il Gip ha, intanto, riconosciuto a Morelli una provvisionale di 5mila euro.

L’avvocato difensore delle sorelle, Roberto Palmisano del Foro di Brindisi, potrà ricorrere in appello una volta letta la motivazione della sentenza, che sarà depositata entro 60 giorni.

 

 

 

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