Non è solo una questione di privacy, ma di fondamenta del diritto. Non importa chi getta i rifiuti dove non dovrebbe. Importa in primis il suo atteggiamento irriguardoso, oltre che illecito. Se ci si addentrasse nel “chi”, superando il “cosa fa”, si rischierebbe di scadere – in questo e in altri casi – nel becero e bieco pettegolezzo.
Le foto-trappole dell’Amministrazione comunale di Francavilla Fontana, gestite dalla polizia locale, sono quotidianamente in funzione e, giorno dopo giorno, purtroppo, immortalano soprattutto cittadini francavillesi mentre si disfano dei loro sacchetti – ma anche di scarti speciali e finanche pericolosi – perlopiù tra le campagne. I verbali, quando riesce, fioccano. E sono i dati a parlare, oltre che le immagini. Si ha a che fare con illeciti odiosi, ma ciascuno ha diritto a difendersi nelle sedi opportune, con ogni garanzia del caso. E – sembrerà un paradosso, ma non lo è affatto – ha diritto a essere tutelato. Sotto questo aspetto, è condivisibile – e, difatti, la sposiamo in toto – la posizione espressa e spiegata dal presidente del Consiglio comunale di Francavilla Fontana, Domenico Attanasi, che si riporta qui di seguito:
“Non ho cambiato e non cambierò idea sull’inopportunità di esporre alla gogna, al patibolo, al pubblico ludibrio e al linciaggio mediatico coloro che infrangono le norme sul conferimento dei rifiuti inquinando le nostre città e le nostre campagne. La gogna rappresenta uno strumento di vendetta sociale di stampo medievale che non appartiene alla mia formazione e alla mia cultura giuridica. Chi sbaglia deve risponderne nelle opportune sedi e deve avere la possibilità di difendersi. I giudizi di piazza (reale o virtuale) rappresentano la negazione dello stato di diritto che invochiamo nello stesso momento in cui pretendiamo il rispetto delle regole della convivenza civile.
Per questo motivo ho sempre condannato la pubblicazione di immagini che, seppur oscurate, consentivano comunque l’identificazione del trasgressore attraverso la sua fisionomia o il mezzo di trasporto utilizzato.
E sempre per questo motivo non ho nulla in contrario affinché siano pubblicate le immagini non “dei trasgressori” ma “della trasgressione”. Lo scopo deve essere quello di informare la cittadinanza dell’attività di controllo in atto, non di crocifiggere l’untore.
L’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana pubblicherà le immagini catturate delle fototrappole ritoccate in maniera tale che i trasgressori non siano identificabili in nessun modo, nemmeno in via logico-deduttiva all’interno di una platea ristretta di soggetti. Lo farà al solo scopo di far sapere che sono in corso serrati controlli e che il danno ambientale che si sta provocando è davvero ingente. Lo farà anche perché il Comando di Polizia Municipale e l’Assessorato all’ambiente stanno svolgendo un lavoro imponente di prevenzione e di repressione che merita di essere conosciuto dall’opinione pubblica. Con la speranza che tutto questo possa servire a smuovere le coscienze di coloro che non hanno rispetto del luogo in cui viviamo, della nostra salute e di quella dei nostri figli”.