Continua la rassegna “Di genio e di gusto. L’arte di Vincenzo Corrado”, viaggio alla scoperta o riscoperta di uno dei più celebri personaggi oritani che nel Settecento tracciò il sentiero della futura dieta mediterranea.
Venerdì 22 marzo, l’associazione culturale oritana “72024” ha portato in tavola due ricette del Corrado, tratte dal suo libro più famoso “Il Cuoco Galante”, la zuppa di sparagi in brodo scuro ed il vitello in fricassè bianca, più un antipasto ed un dessert a base di prodotti tipici locali.
Inoltre, grazie al supporto di tre importanti cantine del territorio (Don Camillo Wines, Schiena Vini e Produttori di Manduria) le portate sono state abbinate dal sommelier Alessandro Perrone a tre ottimi vini di primitivo.
Durante l’evento, intitolato “La cura del fanciullo. Educazione e buon gusto nel Regno di Napoli”, è stato trattato il tema della pedagogia e della morale su cui il Corrado scrisse numerosi trattati. La dottoressa Annagiulia Patisso, che nel 2011 presentò la tesi di laurea proprio su questi studi, ha introdotto l’argomento catturando l’interesse del pubblico con toni leggeri e anche con una bella dose di entusiasmo per l’iniziativa.
Uomo di enorme spessore culturale, il Corrado, instancabile studioso, innovatore e grande sperimentatore, a lui dobbiamo una rivoluzionaria visione della cucina, intesa non più come mestiere, ma come arte e cultura del cibo ed è difficile pensare che fino ad oggi ancora molti oritani non lo conoscano. L’associazione 72024 si sta impegnando nel portare avanti la rassegna e dare rinnovato lustro al grande gastronomo che non ha mai dimenticato la propria terra ed ora è giusto che questa non dimentichi lui. Il prossimo appuntamento è previsto per fine maggio e sarà incentrato sul testo “Del cibo pitagorico ovvero erbaceo per uso de’ nobili e letterati”, manuale da cui prende via un maggiore impiego di ingredienti vegetali, base della futura dieta mediterranea.
