Sosta senza ticket nelle strisce rosa: automobilista sanzionato ingiustamente dagli ausiliari del traffico


È sceso per andare in farmacia ma al ritorno ha trovato sul parabrezza della sua auto la più classica delle sorprese: un verbale di contravvenzione da 42 euro per aver parcheggiato senza aver pagato il ticket. Nulla di strano, sembrerebbe. E, invece, non è proprio così: l’automobilista, infatti, non aveva sostato nelle strisce blu, ma in quelle rosa riservate a donne in gravidanza e neomamme. Strisce di cortesia equiparabili a quelle bianche, cioè gratuite.L’automobilista ha protestato con l’ausiliaria del traffico e con il suo responsabile, ma non c’è stato verso: alla fine, ha inserito dieci euro in monetine a titolo di “ravvedimento operoso” per un’infrazione che, in realtà, non aveva mai commesso. È successo ieri sera (giovedì 7 marzo) quand’erano da poco trascorse le 19,30 in via Mario Pagano a Oria.La sanzione, si diceva, è del tutto illegittima. La conferma, oltre che da una giurisprudenza ormai consolidata, giunge persino dalla “Relazione tecnica sulle modalità di svolgimento del servizio di gestione della sosta a pagamento” presentata dalla stessa impresa gestrice – Isea Srl – proprio al Comune di Oria.Sfogliando il documento, a pagina 30, si legge: “I parcheggi rosa saranno soggetti alle tariffe già in vigore per le strisce blu; la differenza sostanziale sta nel fatto che per gli eventuali trasgressori, cioè chi occuperà i parcheggi rosa senza averne diritto, non ci sarà alcuna sanzione, in quanto questo tipo di sosta non è prevista dal Codice della Strada. Quindi il rispetto di questi posti riservati sarà affidato completamente al senso civico e alla solidarietà dei cittadini verso le donne in gravidanza e le neomamme”.

L’automobilista – peraltro un appartenente alle forze dell’ordine – questa mattina si è recato presso gli uffici della polizia locale oritana e ha fatto presente al comandante Angelo Chirulli l’ingiustizia subita qualche ora prima: dopo un’iniziale ritrosia, l’ufficiale ha dovuto ammettere l’errore commesso dagli ausiliari ma anche l’impossibilità, considerato l’avvenuto ravvedimento operoso, di procedere all’annullamento del verbale di contravvenzione.

L’automobilista, inalberatosi più per una questione di principio che per l’importo sborsato, ha ottenuto però dal capo della Municipale un preciso e immediato impegno a porre fine a questi soprusi – non certo il primo di questo tipo – da parte del gestore del servizio sosta a pagamento.

«Non è per i soldi – dichiara lo stesso automobilista – ma per la presa in giro: se per quegli stalli non è previsto il pagamento, non si può far finta che sia previsto pur d’incassare quei 42 o 10 euro. Quelle monetine le avrei potute dare in beneficenza a chi ne ha davvero bisogno senza buttarle nel parchimetro… Ieri – prosegue – è capitato a me che mi sono accorto dell’inghippo e tutto sommato ho saputo cavarmela, ma chissà se in passato sia capitato a qualcun altro… Io spero semplicemente che situazioni del genere non si verifichino più anche perché se a me, fortunatamente, rinunciare a quella cifra non cambia la vita, per altri potrebbe non essere la stessa cosa».

Eliseo Zanzarelli

 

 

 

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